domenica 29 dicembre 2019

Salmo di Asaf e salmo di Luca #OraEtLabora #TiAmoSignoreMiaForza

Salmo di Asaf. 

Il Potente, Dio, il Signore, 
ha parlato 
e ha convocato la terra da oriente a occidente. 

Da Sion, perfetta in bellezza, 
Dio è apparso nel suo fulgore. 

Il nostro Dio viene e non se ne starà in silenzio; 
lo precede un fuoco divorante, 
intorno a lui infuria la tempesta. 

Egli chiama gli alti cieli e la terra 
per assistere al giudizio del suo popolo: 

«Radunatemi», dice, «i miei fedeli 
che hanno fatto con me un patto 
mediante il sacrificio». 

I cieli proclameranno la sua giustizia, 
perché Dio stesso sta per giudicare.

Salmi 50:1-6


Chi era Asaf? 

Trovo in uno dei tanti dizionari biblici online:

Figlio di Berechia, padre di Zaccur, Iosef, Netania e Asarela; un Levita. 
Era un cantore al tabernacolo, come stabilito da Davide, e un veggente (cfr. 1Cr 6:39; 15:17,19; 16:5,7,37; 25:1-9; 2Cr 5:12; 29:30; 35:15; Ne 12:46). 
Scrisse diversi salmi (cfr. Sal 50:1; 73:1; 74:1; 75:1; 76:1; 77:1; 78:1; 79:1; 80:1; 81:1; 82:1; 83:1; 2Cr 29:30). 
I figli di Asaf erano i suoi discendenti, che continuarono nel servizio del tempio 2Cr 20:14; 29:13; 35:15; Esd 2:41; 3:10; 7:44; 11:17,22; 12:35.

Era figlio di qualcuno, padre di qualcun altro. 
Era un cantore al tabernacolo ed un veggente. 
Scrisse diversi Salmi.
I suoi figli continuarono a servire Dio nel tempio. 

Il nome Asaf significa "colui che raccoglie",o "colui che colleziona". 

Chi è per me Asaf?

Qui è il mio essere a trasformarsi in dizionario. Nulla di strano in questo. 

Asaf era figlio e padre. 

Io sono figlio di questa Parola, e sono padre di tutti coloro ai quali questa stessa Parola la porto, la annuncio, la testimonio.
Io sono figlio di Giovanni e padre di Sara.
Io come Asaf sono parte di una discendenza umana. Che non è semplicemente umana perché Dio ci ha creato. Io come Asaf sono parte di una storia umana. Che non è semplicemente umana, perché Dio è all'origine di tutto, e perchè Dio attraverso Suo Figlio, Gesù, si è incarnato e si è fatto uomo, ed ha preso su di sè ogni parte di questa storia.

Asaf era un cantore al tabenacolo.

Asaf era un cantore.

Oggi dopo il culto ho ricevuto dei complimenti per come canto e per come proclamo chiaramente la Parola. Mi è tornato in mente un episodio di quando ero al Seminario Maggiore, al Laterano. Mi è sempre piaciuto cantare, la Parola di Dio o le parti della liturgia. Un giorno un seminarista, di nome Stefano, me lo fece notare e si allargò in un sorriso quando gli dissi scherzando che tante volte in effetti avevo pensato di avere più la vocazione del Salmista e del Cantore che quella del Presbitero che ero... 

Asaf era un cantore al tabernacolo.

Il mio cuore canta ogni volta di fronte al tabernacolo. Il mio cuore canta la felicità per la presenza reale del Figlio accanto a me. Il mio cuore canta ogni volta che la presenza reale del Figlio si degna di essere tra le mie mani, e passa dalle mie mani alla bocca del credente che la riceve, che la accoglie. In modo particolare quando, come oggi, porto quella presenza, quel cibo angelico, ai malati ed agli anziani che non potrebbero alzarsi per riceverlo. 

Il mio cuore canta ogni volta di fronte al tabernacolo. E sento il Signore che unisce la Sua voce al mio canto, che sembra ringraziare me che sono solo un Suo servo inutile, senza pretese. Perchè tutto da Lui ho ricevuto, e tutto a Lui renderò. 

Asaf era un veggente

Asaf vedeva, avevo visto e continuava a vedere la benedizione del Signore che riempiva ed avvolgeva tutta la sua vita. 

Io ho la stessa visione, ogni minuto di ogni ora di ogni giorno. Ho questa grazia. E, nonostante il mio peccato, nonostante le imperfezioni della mia storia, nonostante le infedeltà, vedo, vedo concretamente quella benedizione. In mia moglie, in mia figlia, in tanti fratelli e sorelle, nella Chiesa di Cristo. 

Nella Chiesa di Cristo, nonostante le sue imperfezioni, le sue infedeltà, il peccato di questa o quella storia, di questo o quel membro. Perché, nonostante tutto, è la Chiesa di Cristo, è la Chiesa fondata sulla roccia della fede, è la Chiesa fondata sulla pietra angolare, sulla Roccia che è Cristo, e non verrà mai meno, non verrà mai meno, perchè gli uomini tradiscono, deludono, mancano di parola, ma Cristo no, Cristo è fedele, Dio è fedele, Dio non può mentire, Dio è Verità. E se rimaniamo nella Verità, se rimaniamo sulla Via tracciata dalla Sua Parola, avremo la Vita vera nell'ultimo giorno. 

Asaf scrisse diversi Salmi

Torniamo alla vocazione del Salmista. Tanti salmi li so a memoria, e li prego per strada, a letto, al lavoro o dove capita. E a volte li combino tra loro. E a volte ne prego di nuovi, che escono dalla mia gioia, o dal mio dolore, dalla mia sofferenza o dalla mia allegria. 

Li prego e li riprego, e li pregherei mille e ancora mille volte. 

Uno che prego spesso è proprio di Asaf, è una parte del salmo 73.


Ma pure io resto sempre con te;
tu m'hai preso per la mano destra;
mi guiderai con il tuo consiglio
e poi mi accoglierai nella gloria.

Chi ho io in cielo fuori di te?
E sulla terra non desidero che te.
La mia carne e il mio cuore possono venir meno,
ma Dio è la rocca del mio cuore
e la mia parte di eredità, in eterno.

Poiché, ecco, quelli che s'allontanano da te periranno;
tu distruggi chiunque ti tradisce e ti abbandona.

Ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio;
io ho fatto del Signore, di Dio, il mio rifugio,
per raccontare, o Dio, tutte le opere tue.


I Salmi, spiego sempre quando li presento, sono una Parola di Dio molto particolare. Sono poesia, innanzitutto, e sono Parola di Dio, messa in bocca all'uomo, perchè a sua volta la rivolga a Dio. 
Una sorta di mistero nel mistero. Sono poi Chiesa, perché ci fanno sentire Chiesa in modo molto particolare. Uno canta ed uno risponde, poi cantiamo tutti assieme, poi un coro segue l'altro, poi la musica ci porta tra quei cieli altissimi che un giorno, tutti, raggiungeremo. Cantare i Salmi è come cantare il Sanctus, è un anticipo del coro degli ultimi tempi, del coro della Gerusalemme celeste. 

I figli di Asaf continuarono a servire Dio nel tempio

Ho scritto ieri o l'altro ieri della mia speranza che Sara decida di scegliere per il Signore, nella forma che lei con il Signore decideranno. Non ci ritorno. 

Ma come scrivevo all'inizio sento come miei figli tutti quelli a cui annuncio, testimonio o semplicemente leggo, presento la Parola di Dio. Con gioia, con timore, ma un timore che è un rispetto tranquillo. Perché so, sono cosciente, ho certezza, che io posso sbagliare modo, tempo o tono di voce, ma il Signore, purché io parli, purché io annunzi, purché io evangelizzi è in grado di far entrare lo stesso quella Parola nel cuore altrui, come ha fatto col mio. 

Il nome Asaf significa colui che raccoglie.

Raccoglie gli infiniti doni del Signore. Come li raccolgo io.
Ed assieme entrambi lo ringraziamo con il canto. Di un salmo. 

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