lunedì 31 agosto 2020
Chi pensa di stare in piedi guardi di non cadere #OraEtLabora #Maranathà
domenica 30 agosto 2020
Cercate il Signore e comprenderete ogni cosa #OraEtLabora #Maranathà
Io, dice il Signore, ho illuminato i profeti sin dall'inizio, e anche ora non cesso di parlare a tutti.
Molti però alla mia voce stan duri e sordi. Ascoltano più volentieri il mondo che non Dio. Seguono più facilmente il desiderio della carne che non il piacere di Dio. Il mondo promette cose temporali, meschine e lo si serve con grande fervore. Io prometto le cose più alte, le cose eterne e i cuori degli uomini stan lì intorpiditi.
Chi serve me con tanta cura, chi obbedisce a me in tutto, come si serve al mondo e ai suoi padroni?
Arrossisci dunque, servo pigro e querulo, al vedere che si trovano più pronti loro alla perdizione che non tu alla vita.
Godono più loro della vanità, che non tu della verità.
Di fatto, spesso la loro speranza li inganna; ma la promessa mia non inganna nessuno, né rimanda a mani vuote chi in me confida.
Quel che ho promesso, manterrò; quel che ho detto, adempirò; purché si resti fermi e fedeli nel mio amore sino alla fine.
Sono io che rimunero tutti i buoni e metto a forte prova tutti i devoti.
Scrivi le mie parole nel tuo cuore, e meditale con diligenza; nel tempo della tentazione ti saranno indispensabili. Quel che non capisci mentre leggi, lo capirai nel giorno della prova.
Sono solito provare i miei in due maniere: con la tentazione, e con la consolazione. E impartisco loro ogni giorno due lezioni: una rimproverando i loro vizi, l'altra esortandoli a crescere nelle virtù.
Chi ha le mie parole e le disprezza, ha chi lo giudicherà nel giorno ultimo (cfr. Gv 12, 48).
(Dall'Imitazione di Cristo, III, 3)
Testimonianza di Robert Kennedy a Berlino, leggetela, vale la pena!
In merito alla manifestazione di Berlino, di seguito la testimonianza di Robert Kennedy Jr.
La macchina della disinformazione e della manipolazione che è stata messa in moto in questi ultimi mesi dovrebbe rendere chiaro a tutti il livello della posta in gioco.
ROBERT KENNEDY JR: i giornali stanno dicendo che sono venuto a parlare di fronte a cinquemila nazisti (risate). Ma io guardo questa piazza e vedo l'opposto del nazismo (applusi), vedo persone che amano la democrazia, persone che vogliono dei governi aperti, dei governi che non mentano ai propri cittadini e che non assumano decisioni arbitrarie con il fine di orchestrare l'opinione pubblica. In questa piazza vedo persone di ogni colore, persone che vengono da tanti paesi, di tutte le religioni, persone che si preoccupano della dignità umana, della salute dei bambini e delle libertà politiche. E tutto questo è l'esatto contrario del nazismo (applausi).
I governi amano le pandemie, amano le pandemie per la stessa ragione per cui amano le guerre, perchè questo consente loro di imporre un controllo sulle popolazioni che in circostanze normali non accetterebbero mai. E' un mistero per me capire come sia stato possibile che persone importanti come Bill Gates e Anthony Fauci abbiano previsto e pianificato questa pandemia da oltre un decennio in modo da mettere facilmente in sicurezza le persone, e ora che finalmente è arrivata sembra che non sappiano di cosa stanno parlando. Non riescono a dirci qual è il tasso di letalità, non riescono nemmeno a darci un test pcr che funzioni davvero, devono falsificare i certificati di morte per farla sembrare più pericolosa. L'unica cosa che riescono a fare è spingere sempre di più sulla paura.
Circa 75 anni fa Hermann Goering testimoniò al tribunale di Norimberga, gli venne chiesto "come avete convinto il popolo tedesco ad accettare tutto questo?" Lui rispose: "E' stato facile, non ha nulla a che fare con il nazismo, ha a che fare con la natura umana. Lo puoi fare in un regime nazista, socialista, comunista, in una monarchia e anche in una democrazia. L'unica cosa che si deve fare per rendere schiave le persone è impaurirle. Se riuscite a immaginare un modo per impaurire le persone, potete fargli fare quello che volete".
Circa 50 anni fa mio zio, John Fitzgerald Kennedy, venne in questa città. Venne qui perchè Berlino era la linea del fronte contro il totalitarismo globale, e oggi, ancora una volta, Berlino è la linea del fronte contro totalitarismo globale. Quel giorno mio zio disse fieramente al popolo tedesco "Ich bin ein berliner" e oggi sono fiero di dirlo anche io: ich bin ein berliner.
E voglio dirvi un'altra cosa: in questi mesi hanno fatto un pessimo lavoro nel proteggere la salute pubblica, ma hanno fatto un ottimo lavoro nell'usare la pandemia per portare il 5G nelle nostre comunità, per portarci tutti nella moneta elettronica, che è l'inizio della schiavitù, perchè se controllano il tuo conto bancario controllano tutti i tuoi comportamenti. E poi vediamo tutti questi splendidi spot in televisione che ci dicono che il 5G sta arrivando nelle nostre comunità e sarà una gran cosa per tutti, che cambierà le nostre vite, e devo dire che sono molto convincenti, li guardo e penso: che bello, potrò scaricare un videogame in 6 secondi invece che in 60... e voi pensate che stiano spendendo 5 trilioni di dollari per questo? No, il motivo è aumentare la sorveglianza e la raccolta dei dati. Non lo fanno per me e per voi ma per Bill Gates, Mark Zuckerberg, Jeff Bezos. Bill Gates ha detto che i suoi satelliti saranno in grado di vedere ogni singolo centimetro quadrato del pianeta per 24 ore al giorno e questo è solo l'inizio.
La pandemia è una pazzesca opportunità per le elite che stanno dettando queste politiche. La pandemia dà loro la possibilità di abolire la middle-class, di distruggere le istituzioni democratiche, di spostare tutte le ricchezze verso di loro impoverendo il resto del mondo e l'unica cosa che si frappone tra loro e i nostri bambini è questa piazza di Berlino, non smettete di lottare per la libertà la pace e la democrazia, grazie!
sabato 29 agosto 2020
Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini! #OraEtLabora #Maranathà
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Matteo 16:21-23
L'Eterno è giusto in tutto quello che ha fatto, che fa, che farà. Eppure persino Pietro si ribella alla Parola di Dio di fronte all'affermazione dell'ineluttabilità della Passione, della necessità della Croce.
Pietro è in buona compagnia. Assieme a tutti quelli, che anche oggi, credono che la salvezza, sia semplicemente misericordia a buon mercato, che la carità sia fare qualche opera buona qui e là, mentre si continua magari a sfruttare gli altri per mantenere i propri privilegi di casta, di censo, o di altro tipo.
Pietro è in buona compagnia. Assieme a quelli che credono che occorra giustificare tutto, permettere tutto, perchè "noi non dobbiamo giudicare". Magari perché.. lo ha detto un Papa. A cui la stessa Parola di Dio risponde:
"Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola venire su da ponente, voi dite subito: “Viene la pioggia”, e così avviene. Quando sentite soffiare lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così è. Ipocriti! L’aspetto della terra e del cielo sapete riconoscerlo; come mai non sapete riconoscere questo tempo?
Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?"
L'Eterno è giusto. La Sua Parola è giusta. la Sua Parola è verità. L'uomo non è capace di vera giustizia, nè di piena verità, perchè, come Pietro, è tentato dalle scorciatoie umane, che nel Getsemani prenderanno la forma di una spada.
"Basta", dice allora Gesù.
Amen.
venerdì 28 agosto 2020
Chinate il capo di fronte all'Eterno. Tacciano le parole e resti la Parola #OraEtLabora #Maranathà
Chi non si inchina all'Eterno si inchina a qualcun altro... Chi segue le parole del mondo, trascura la Parola di Dio. Le parole del mondo volano via bruciate come l'erba. La Parola di Dio è oltre questo spazio e questo tempo. Eterna.
Non lo capite? Non dobbiamo capirlo. Dobbiamo inchinarci di fronte ad Essa.
La Parola oggi ci parla di Erode che si inchina al desiderio di una ballerina e di sua madre, perchè prima si era inchinato al proprio desiderio... di Erodiade che si inchina di fronte alla sua illusione di potere comandando di avere al testa del Battista, della guardia che si inchina all'ingiustizia, e taglia la testa a Giovanni, sperando magari chissà in quale premio...
Chi non si inchina all'Eterno si inchina a qualcun altro. Al potere, al denaro, al piacere, all'egoismo, al Maligno in ogni sua possibile declinazione...
Guai a chinare il capo null'altro che alla volontà di Dio. Il Battista ne ricevette gloria imperitura. Dopo più di duemila anni continuiamo a farne memoria.
Donaci, o Eterno, la grazia del martirio! Amen. Alleluia!
giovedì 27 agosto 2020
Come si ripulisce un piatto, che una volta lavato si capovolge #OraEtLabora #Maranathà
Il Signore parlò per mezzo dei suoi servi, i profeti, in questi termini: «Poiché Manasse, re di Giuda, ha commesso queste azioni abominevoli e ha fatto peggio di quanto fecero mai gli Amorei, prima di lui, e mediante i suoi idoli ha fatto peccare anche Giuda, così dice il Signore , Dio d’Israele: “Io faccio venire su Gerusalemme e su Giuda tali sciagure, che chiunque ne udrà parlare rimarrà stordito. Stenderò su Gerusalemme la stessa cordicella usata per Samaria e la livella usata per la casa di Acab; e ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che una volta lavato si capovolge".
Secondo libro dei Re 21:10-13
Mia figlia Sara, che certe volte mi dà l'impressione di essermi stata costituita da Dio, come il grillo parlante lo fu come coscienza per Pinocchio, ogni tanto, quando mi vede che prendo la Bibbia per studiarla o per pregarla (ma alla fine è la stessa cosa, lo studium latino è amore per la materia che non ci si stanca mai di approfondire, e la preghiera o è fatta con studium, con amore, o non è tale), mia figlia Sara dicevo mi richiama e mi dice frasi del tipo: "Papà, ma ormai dovresti conoscerla a memoria", oppure "Papà, ma non basta il Padre nostro? Dici sempre che è la preghiera che le contiene tutte!".
Io le rispondo parlandole del mio amore per Dio, di Dio fatto uomo, fatto Verbo. Di come da questo e per questo discende il mio amore per lei, o per chiunque altro il Signore mi abbia posto a fianco, per sempre o "a tempo". Ma anche di come la Bibbia sia per me la Persona del Cristo, e le persone non finisci mai di conoscerle, non le puoi "esaurire", non le puoi dare per scontate (e che guai combini quando lo fai!).
Così per quanto io possa leggere, studiare, pregare la Bibbia essa ogni volta mi dice qualcosa di nuovo, fa risuonare la mia anima in un modo nuovo. E spesso la mia attenzione si concentra su una frase, un detto, un versetto, che tante volte magari ho letto, ma cui non ho mai prestato troppa attenzione.
Oggi, per lo studio biblico quotidiano (fatelo, anche un capitolo solo al giorno, non ve ne pentirete!) ho riletto questo capitolo 21 del secondo libro dei Re, lo sfogo del Signore contro l'idolatria del suo popolo, che nonostante la salvezza da Lui ricevuta, si ostina nel peccato.
Parla con estrema chiarezza il Signore e dice:
“Io faccio venire su Gerusalemme e su Giuda tali sciagure, che chiunque ne udrà parlare rimarrà stordito. Stenderò su Gerusalemme la stessa cordicella usata per Samaria e la livella usata per la casa di Acab; e ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che una volta lavato si capovolge".
Mi ha colpito oggi in modo particolare l'ultima parte; ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che una volta lavato si capovolge. Ed ho pensato alla cura con cui mia zia o mia madre lavavano i piatti, ed hanno insegnato a me a lavarli, quando ero bambino. Prima si gettavano via i resti alimentari, poi si ripuliva con un tovagliolo di carta, poi si sciacquava sotto l'acqua una prima volta, poi il sapone, un altro risciacquo ed infine si faceva come dice qui Dio! Una volta lavato, andava capovolto, per evitare che ci ristagnasse l'acqua, che ci rimanessero aloni, che il piatto non terminasse completamente pulito e pronto per essere riutilizzato.
Oggi è venerdì, che la tradizione delle chiese cristiane considera un giorno penitenziale, un giorno in cui si chiede in modo particolare perdono al Signore per i propri peccati. Il venerdì la preghiera delle chiese propone in modo particolare la preghiera con il salmo 51 (50), con quello che la tradizione chiama il Miserere perchè inizia, in latino, con questa richiesta: Miserere mei, Domine. Abbi pietà di me, o Dio.
E' come se noi chiedessimo a Dio che egli ci lavasse, con attenzione, con cura, e poi ci rovesciasse, affinché poi potessimo essere rialzati, rivoltati dalla sua misericordia, ed essere trovati mondi, puliti, pentiti, rinnovati.
Lo dice anche il salmo 51, al versetto 7:
Purificami con issopo, e sarò puro; lavami, e sarò più bianco della neve.
L'issopo è una pianta officinale, con proprietà antibiotiche, antiasmatiche ed espettoranti. Essere purificato con issopo significa essere completamente depurato dalle tossine che infestano il nostro corpo e la nostra anima, dentro e fuori. Respirare a pieni polmoni, usando dei polmoni di Dio. Rigettando i demoni che abbiamo dentro di noi. Non riusciamo a farlo completamente da soli, da noi stessi, perciò abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio ma non solo, anche di quello dei fratelli, della correzione fraterna, della riconciliazione.
Purificaci,Signore, e poi lavaci, risciacquaci, facci uomini e donne nuove con la tua amorevole misericordia. Amen.
Dio è presente davanti a noi? #OraEtLabora #Maranathà
O Dio, salvami per amore del tuo nome,
e fammi giustizia per la tua potenza.
O Dio, ascolta la mia preghiera,
porgi orecchio alle parole della mia bocca!
Poiché degli stranieri sono insorti contro di me e dei violenti cercano l’anima mia.
Essi non tengono Dio presente davanti a loro.
Ecco, Dio è il mio aiuto;
il Signore è colui che sostiene l’anima mia.
Egli farà ricadere il male sui miei nemici.
Nella tua fedeltà, distruggili!
Con cuore generoso ti offrirò sacrifici;
celebrerò il tuo nome, o Signore, perché sei buono;
infatti mi hai salvato da ogni disgrazia,
e l’occhio mio ha visto sui miei nemici quel che desideravo.
(Salmo 54)
Dio è presente davanti a noi? Non sembri questa una domanda retorica per un credente. Che Dio sia presente in mezzo a noi, davanti o dietro di noi, non c'è alcun dubbio. Ma noi ne siamo coscienti? E quanto?
Quando pensiamo, operiamo, parliamo lo facciamo considerando che Dio è danti a noi? Che la Sua volontà viene prima della nostra? Che la Sua volontà a volta va seguita "piuttosto che" la nostra? Che Gesù nel Vangelo ci dice che Egli sa persino meglio di noi cosa ci conviene e cosa no?
Dio è presente davanti a noi? O è un generico, retorico ed a volte fastidioso richiamo al fatto che non tutto quello che desideriamo è un nostro diritto, che non otterremo mai tutto quello che vogliamo? Siamo bravi a dirlo ai nostri bambini, che non possono avere tutto (nemmeno tanto direi ultimamente). Ma agli adulti lo diciamo? Ed a noi stessi?
Prima di rispondere a nostra moglie, a nostra marito, a nostro figlio, pensiamo che Dio è presente davanti a noi?
Perché vedete, la peculiarità del cristianesimo è un Dio che si fa uomo, si fa persona, si fa presente. Senza perdere nessuna prerogativa divina. Vero Dio e vero uomo, generato e non creato, diciamo nel Credo. Non è un qualcosa che sta su una nuvoletta, un vago sentore di divino, una emanazione dei nostri chakra! E' una persona, vera, viva e vegeta come siamo soliti dire. Ed è qui, davanti a me, mentre scrivo. Con me, mentre scrivo. Con me, mentre vengo distratto dal profumo del caffè che ho appena fatto (...e sotto cui devo spegnere la fiamma...).
Dio è presente davanti a noi! E noi non possiamo fare finta di nulla, dobbiamo averlo presente in ogni istante della nostra giornata e della nostra vita.
Dio è presente davanti a noi! I cristiani cattolici oggi leggono la parabola delle vergini, Matteo 25:1-13. Dio è presente davanti a noi! Ma non sappiamo esattamente come e quando ci chiederà conto di quello che abbiamo detto, operato od omesso... Perciò dobbiamo far si che la lampada, che è il nostro corpo, la nostra vita terrena, abbia sempre con sè una cospicua scorta d'olio, che è la preghiera, la lettura e meditazione della Scrittura, i sacramenti.
Dio è presente davanti a noi! E com'è la nostra lampada? Abbiamo olio a sufficienza? Dio voglia che sia così. Amen.
Siamo come lui? #OraEtLabora #Maranathà
Matteo 24:48-51
Attenti a non essere noi quel servo malvagio! il servo infedele, il servo che non vede perché deve prepararsi. Un servo che si dice credente ma continua ad ignorare i comandamenti di Dio e vive nel peccato, tradisce il coniuge, pratica l'omosessualità, approva l'aborto e l'eutanasia, considera le religioni tutti uguali...
Noi come Potifar #OraEtLabora #Maranathà
Il Signore era con Giuseppe: a lui riusciva bene ogni cosa e stava in casa del suo padrone egiziano. 3 Il suo padrone vide che il Signore era con lui e che il Signore gli faceva prosperare nelle mani tutto ciò che intraprendeva. 4 Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e si occupava del servizio personale di Potifar, il quale lo fece maggiordomo della sua casa e gli affidò l’amministrazione di tutto quello che possedeva. 5 Dal momento che lo ebbe fatto maggiordomo della sua casa e gli ebbe affidato tutto quello che possedeva, il Signore benedisse la casa dell’Egiziano per amore di Giuseppe; la benedizione del Signore si posò su tutto ciò che egli possedeva, in casa e in campagna. 6 Potifar lasciò tutto quello che aveva nelle mani di Giuseppe; non si occupava più di nulla, tranne del cibo che mangiava. Giuseppe era avvenente e di bell’aspetto.
7 Dopo queste cose, la moglie del padrone di Giuseppe gli mise gli occhi addosso e gli disse: «Unisciti a me!» 8 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Ecco, il mio padrone non mi chiede conto di quanto è nella casa e mi ha affidato tutto quello che ha. 9 In questa casa egli stesso non è più grande di me e nulla mi ha vietato, se non te, perché sei sua moglie. Come dunque potrei fare questo gran male e peccare contro Dio?»
10 Benché lei gliene parlasse ogni giorno, Giuseppe non acconsentì a unirsi né a stare con lei. 11 Un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro; lì non c’era nessuno della gente di casa; 12 allora lei lo afferrò per la veste e gli disse: «Unisciti a me!» Ma egli le lasciò in mano la veste e fuggì.
Giuseppe era unito a Dio. Seguiva scrupolosamente i comandi di Dio, obbediva al Suo Dio accogliendo gli avvenimenti della sua storia personale di uomo. Compreso il finire in schiavitù nelle mani di Potifar, ufficiale del faraone, capitano delle guardie.
Facendo nel migliore dei modi possibili il suo lavoro di schiavo, obbediva alla generosità del suo padrone, ma ancora di più, e prima, alla benedizione di Dio nei suoi riguardi.
Ma il mondo ed il suo principe odiano con tutto loro stessi l'obbedienza alla fede, l'obbedienza a dei valori che i veri credenti considerano venire prima di qualsiasi sedicente valore di questo mondo. E cercano di tirare dalla loro parte i credenti.
La parte della serva del principe di questo mondo in questo racconto biblico la fa la moglie di Potifar, che, forse perché annoiata dall'opulenza in cui viveva, o rattristata dalle continue assenze del marito, oppure semplicemente per concupiscenza, rivolge a Giuseppe, per ben due volte, queste parole: Unisciti a me!
La prima volta Giuseppe rifiuta e spiega alla donna la motivazione del suo rifiuto; non vuole disobbedire a suo marito Potifar, che gli dona la sua stima, ma soprattutto non vuole fare questo gran male e peccare contro Dio.
Cedere alla concupiscenza sarebbe, in primo luogo, peccare contro se stesso e contro la stessa donna, poi peccare contro Potifar, marito della donna, ma in primo luogo peccare contro Dio che ha detto: Non commettere adulterio, proibendo con questo comandamento qualsiasi uso improprio della sessualità con se stessi (sfruttando immagini o fantasie riferite ad altri) o con altri direttamente diversi dal proprio coniuge.
Il testo biblico dice che la donna gliene parlava tutti i giorni, ma Giuseppe non cedeva, finché di nuovo la donna insistette e di nuovo lo invitò: «Unisciti a me!» Ma egli le lasciò in mano la veste e fuggì.
Leggendo questo brano oggi mi è tornato in mente come dice Gesù che si deve svolgere la correzione del fratello peccatore o che ti invita al peccato. Prima si deve parlare con lui solo. Poi, se possibile (in questo caso evidentemente non lo era), si parli di questo con due o tre fratelli o con la comunità, altrimenti il fratello o la sorella che ti invitano a peccare con loro, siano per te come pagani e pubblicani. Ovvero allontanati da loro e allontanali da te. In questo caso Giuseppe fa lo sola cosa che gli era possibile, lascia la sua veste nella mano della donna e fugge via.
Sappiamo poi come va avanti la storia, la donna dal peccato di concupiscenza passa al peccato di falsa testimonianza (i peccati sono come le ciliegie, ciliege demoniache in questo caso, uno tira l'altro), Potifar invece di dar credito alla vita di obbedienza e pieno servizio di Giuseppe, preferisce credere alla moglie e lo fa gettare in prigione. Creava certo meno problemi sbattere l'ennesimo schiavo in prigione che far processare la moglie o ripudiarla...
Il mondo di oggi, pensavo, è pieno di spose di Potifar, pieno di menzogne e di bugie, pieno di gente che ti invita: unisciti a me, unisciti al mondo, credi nel mondo, credi che il peccato non esista (tutte quelle belle storie che ti rifilano anche al catechismo sui sistemi di peccato, o sulle strutture di peccato, per farti credere che tu sei buono e che la colpa non è mai tua!; ma della "società", dei genitori, della famiglia, della politica, delle strutture...).
IL PECCATO E' PRIMA DI TUTTO PERSONALE, E' MIO, TUO, SUO...
Il guaio è che spesso noi reagiamo come fa Potifar. Invece di ammettere le nostre mancanze, il nostro peccato, preferiamo scegliere la via più comoda. Facciamo finta di nulla, o peggio ancora ci adeguiamo, cerchiamo un compromesso con quanto ci viene proposto dal mondo. Ci lasciamo convincere che noi siamo buoni... "sono gli altri che ci disegnano così", gonfi di male e di bugie.
Mentre dovremmo fare come fa Giuseppe, prendere il coraggio a due mani e lasciare lì, sul posto, le vecchie vesti, per indossare le vesti battesimali, le vesti nuove, le vesti bianche della vita, la tunica inconsunta del Cristo.
Essere cristiani tutti di un pezzo, e non cristiani "patchwork", buoni per tutte le stagioni.
Amen.
mercoledì 26 agosto 2020
Egli ha ascoltato il mio grido #OraEtLabora #Maranathà
Ho pazientemente aspettato il Signore ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido.
Mi ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dal pantano fangoso; ha fatto posare i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi.
Egli ha messo nella mia bocca un nuovo cantico a lode del nostro Dio.
Molti vedranno questo e temeranno, e confideranno nel Signore .
Beato l’uomo che ripone nel Signore la sua fiducia e non si rivolge ai superbi né a chi segue la menzogna!
Salmi 40:1-4
La Bibbia ce lo ripete di continuo,di stare attenti alle piccole cose. Con la misura con la quale giudicate sarete giudicate. Come giudicate voi stessi? Quanta indulgenza avete nei vostri confronti? E quanta verso il vostro coniuge, i vostri figli, i vostri colleghi di lavoro?
lunedì 24 agosto 2020
Le tenebre non dureranno sempre sulla terra #OraEtLabora #Maranathà
Isaia 8:17-23
martedì 4 agosto 2020
La via della luce #OraEtLabora #Maranathà
Cristificazione
Occorre "cristificarsi", diceva Giacomo Alberione. Cosa significa "cristificarsi"? Non certo, io credo, semplicemente ...
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Quale preghiera al Padre può essere più vera di quella che è stata proferita dalla bocca del Figlio, che è verità? Pregare diversamente da q...
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Occorre "cristificarsi", diceva Giacomo Alberione. Cosa significa "cristificarsi"? Non certo, io credo, semplicemente ...
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Dio si fa perfetto uomo, non cambiando nulla di quanto è proprio della natura umana, tolto, si intende il peccato, che del resto non le appa...