venerdì 27 novembre 2020

Canta e Cammina! Ma canta nel bene e progredisci nella santità! #OraEtLabora

Ora infatti il nostro corpo è nella condizione terrestre, mentre allora sarà in quella celeste. O felice quell'alleluia cantato lassù! O alleluia di sicurezza e di pace! Là nessuno ci sarà nemico, là non perderemo mai nessun amico. Ivi risuoneranno le lodi di Dio. 

Certo risuonano anche ora qui. Qui però nell'ansia, mentre lassù nella tranquillità. Qui cantiamo da morituri, lassù da immortali. Qui nella speranza, lassù nella realtà. Qui da esuli e pellegrini, lassù nella patria. 

Cantiamo pure ora, non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia. Canta e cammina. 

Che significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità. 

Vi sono infatti, secondo l'Apostolo, alcuni che progrediscono sì, ma nel male. 

Se progredisci è segno che cammini, ma devi camminare nel bene, devi avanzare nella retta fede, devi progredire nella santità. Canta e cammina.

Agostino di Ippona



Combattiamo per la fede! Convinciamo i vacillanti! #OraEtLabora

Carissimi, avevo un gran desiderio di scrivervi riguardo alla nostra salvezza, ma sono stato costretto a farlo per esortarvi a combattere per la fede, che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte. 

Si sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui - i quali sono già stati segnati da tempo per questa condanna - empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e Signore Gesù Cristo.

Ma voi, o carissimi, ricordatevi delle cose che furono predette dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo. Essi vi dicevano: «Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno secondo le loro empie passioni». Tali sono quelli che provocano divisioni, gente materiale, privi dello Spirito.

Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell'amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. 

Convincete quelli che sono vacillanti, altri salvateli strappandoli dal fuoco, di altri infine abbiate compassione con timore, guardandovi perfino dalla veste contaminata dalla loro carne.

A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella letizia, all'unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e sempre. Amen!



mercoledì 25 novembre 2020

Abbandona tutto, ma mai la fede! #OraEtLabora

«Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe» (Mt 10, 16)

Ma cosa può fare la nostra prudenza, ci potrebbero obiettare, in mezzo a tanti pericoli? Come potremo essere prudenti, quando siamo sbattuti da tante tempeste? Cosa potrà fare un agnello con la prudenza quando viene circondato da lupi feroci? Per quanto grande sia la semplicità di una colomba, a che le gioverà quando sarà aggredita dagli avvoltoi? Certo, a quegli animali non serve, ma a voi gioverà moltissimo.

E vediamo che genere di prudenza richieda: quella «del serpente». Come il serpente abbandona tutto, anche il corpo, e non si oppone pur di risparmiare il capo, così anche tu, pur di salvare la fede, abbandona tutto, i beni, il corpo e la stessa vita.

La fede è come il capo e la radice. Conservando questa, anche se perderai tutto, riconquisterai ogni cosa con maggiore abbondanza. 

Ecco perché non ordina di essere solamente semplici o solamente prudenti, ma unisce queste due qualità, in modo che diventino virtù. Esige la prudenza del serpente, perché tu non riceva delle ferite mortali, e la semplicità della colomba, perché non ti vendichi di chi ti ingiuria e non allontani con la vendetta coloro che ti tendono insidie. A nulla giova la prudenza senza la semplicità.

Nessuno pensi che questi comandamenti non si possano praticare. Cristo conosce meglio di ogni altro la natura delle cose. Sa bene che la violenza non si arrende alla violenza, ma alla mansuetudine.

Giovanni Crisostomo



Guai a chi non si pente e non abbandona il peccato! #OraEtLabora

Carissimi, il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio, soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore.

Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti, mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al Signore. Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno distrutti nella loro corruzione, subendo il castigo come salario dell'iniquità. 

Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione! 

Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaam di Bosor che amò un salario di iniquità, ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta. Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre. 

Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore. Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto.

Se infatti dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. 

Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato. Si è verificato per essi il proverbio:

Il cane è tornato al suo vomito (Pro 26, 11) e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago.

Seconda Lettera di Pietro 2:9-22



domenica 22 novembre 2020

Fedeltà alla vocazione cristiana #OraEtLabora

Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo: grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza, nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.

 La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati. Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai. Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.

Seconda lettera di Pietro, capitolo 1, versetti da 1 a 11



Ricordo di don Franco Peracchi, benedicendo dell'acqua #OraEtLabora #MaterMeaFiduciaMea

Don Franco (9 gennaio 1993/30 giugno 2015), negli anni in cui sono stato prima seminarista, poi Assistente al Pontificio Seminario Romano Maggiore (ho iniziato da accolito, a maggio 1991, poi Diacono, dal 26 ottobre 1991, e Presbitero, dal 16 maggio 1992), era l'economo dello stesso Seminario, il Seminario del Papa come allora lo chiamavano a Roma, il Seminario del Laterano. 

Ho condiviso con lui dieci anni di vita comune, dal 1988 al 1997, e per me era come un padre aggiunto. Un padre che sembrava a volte burbero e scostante, ma che era di una tenerezza infinita, se solo gli davi modo di conoscerti... 

A tutti noi divenuti preti il 16 maggio 1992 (c'era anche l'attuale Rettore del Seminario, padre Gabriele Faraghini, per me semplicemente Gabriele) don Franco con un gesto che nessuno si aspettava, regalò una copia dell'appena uscito Benedizionale.

Ogni volta che lo prendo in mano penso con tenerezza ed amore a don Franco... ed al suo eterno cappotto, al suo bonario romanesco, al grande amore che mi portava, anche per via del fatto che una delle vie per cui ero arrivato in Seminario e poi ero diventato prete, era uno dei suoi amati diaconi permanenti, Gianfranco Palazzi (allora a Roma, oggi a Civita Castellana), con cui avevo condiviso tanti bei momenti di vita e di fede, compresa una settimana alla diaconia dell'Idroscalo, a Ostia. 

Oggi l'ho preso in mano, quel benedizionale, per benedire dell'acqua, come mi è stato chiesto da un fratello. E dentro vi ho ritrovato uno schema per la benedizione delle camere dei seminaristi! Usato se ricordo bene per la prima volta all'inizio dell'anno formativo del 1993/1994, preparato dal Rettore di allora, don Luigi Conti e tipograficamente composto e stampato da chi scrive questo blog. 

L'ho usato tante di quelle volte quel libro... che lungi dall'essere una mera "opera devozionale" come tanti lo hanno etichettato, è un'opera che ci ricorda che Dio non è assente da nessuna dalle realtà create. Che Dio è presente in ogni opera ed attività umana. Che Dio ci vuole bene e continuamente ci benedice. 

Come ha benedetto copiosamente don Franco negli anni del suo ministero, come continua a benedire don Franco che oggi gode della pace del cielo. 

Amen. 

Don Franco Peracchi







sabato 21 novembre 2020

Consacratevi con me a Gesù, Cristo, Re dell'Universo, con Maria, Madre e Fiducia nostra! #OraEtLabora #MaterMeaFiduciaMea

«Io sono tutto tuo e tutto quanto posseggo te lo offro, amabile mio Gesù, per mezzo di Maria, tua Santissima Madre». Trattato della vera devozione, 233 Luigi Grignion de Montfort Consacrazione Quotidiana #OraEtLabora #Maranathà #NihilChristoanteponatur #MaterMeaFiduciaMea



Verità e carità vanno assieme, o non si salva nessuno #OraEtLabora #Maranathà

Viviamo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità.

Efesini 4:15-16


E' la lettura di oggi delle Lodi Mattutine di Cristo Re. Ci ricorda che la carità, da sola, fatta alla sorella o al fratello, li aiuta sul momento, ma non li aiuta a salvarsi, se li si lascia fuori dalla verità! Se ad esempio aiuto un fratello adultero, ma non lo aiuto a prendere coscienza del suo peccato, della necessità di abbandonare questo, di tornare alla fedeltà coniugale, di tornare ai suoi doveri verso i figli e verso Dio, lo avrò sfamato, fatto dormire, dissetato, ma non lo avrò aiutato a salvarsi. 

E noi siamo chiamati, sempre a coniugare assieme, carità e verità. Alzati, cammina, ma poi vieni e seguimi. O presto cadrai e tornerai a zoppicare, ed a nulla ti sarà servita la carità ricevuta. 

Nessuno deve permettersi di far dipendere dal giudizio umano la carità verso una persona, ma se quella persona accetta la carità, ma poi rifiuta la verità, dice Gesù, sia per te come un pubblicano. Se nella casa dove sei entrato ti danno da mangiare, ma rifiutano il messaggio del Vangelo, se carità si, ma verità no, allora esci, e togliti persino la polvere di quella casa dai calzari! Perché tu non abbia a subire lo stesso castigo che avranno gli abitanti di quella casa, che hanno rifiutato la verità di Dio!



Riflessioni sulla festa di Cristo Re #OraEtLabora #Maranathà

DIO STA METTENDO ALLA PROVA LA SUA CHIESA PER RENDERLA PIÙ FORTE E PIÙ SANTA!

Il Signore sta mettendo alla prova la Sua Chiesa. Quello che sta succedendo ci ricorda la storia di Gedeone. Era un grande comandante dell'esercito israeliano, e con i suoi trentamila soldati doveva combattere una battaglia contro l'esercito nemico di 50.000. Cosa gli ha detto Dio? Gli ha detto: "Il tuo esercito è troppo grande. Devi dire ai codardi di andarsene".

Quanti codardi contava il suo esercito? Ventimila! Due soldati su tre erano dei codardi. Dio stava affinando i suoi ranghi. Poi disse a Gedeone: "Il vostro esercito è ancora troppo grande, e se doveste vincere, potreste pensare che sia stato a causa del vostro stesso potere. Invia i soldati al fiume e guardali mentre bevono". 

La maggior parte di loro si sdraiava a pancia in giù e beveva senza fretta fino a riempirsi. Altri correvano lungo la riva, portando l'acqua da una mano sollevata fino alla bocca e leccandola come fanno i cani. E Dio disse: "Ecco il tuo esercito, trecento soldati. E io sarò con te". 

Anche oggi Dio sta affinando i suoi ranghi per preparare una Chiesa più forte e più santa.

(Fulton J. Sheen, da "Through the Year with Fulton Sheen")



Domani, domenica 22 novembre, Domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, trentaquattresima ed ultima Domenica di questo anno liturgico. Con i Primi Vespri del 28/29 novembre inizierà il Tempo di Avvento e con questo il nuovo anno liturgico.

Questa lettura che vi propongo per la meditazione la trovo molto indicativa per i tempi che stiamo vivendo. Dio non ha bisogno di un esercito di molti uomini per vincere, Dio ha già vinto, con la Croce e la Resurrezione del Figlio, e con Lui ci sarà un piccolo resto, il gruppo dei credenti, i giusti dell'Apocalisse, quelli che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell'Agnello, quelli che hanno lavato le loro anime ed i loro corpi dall'immondizia di questo mondo, dall'immondizia del peccato a cui il maligno insistentemente ci spinge. 

 Non chi mi dice Signore, Signore...  non basterà dirsi "cristiani" per entrare nel Regno dei Cieli! Occorrerà l'obbedienza piena alla Parola di Dio. Un sedicente cristiano che non si opponga ad aborto, eutanasia, utero in affitto, che considera l'omosessualità un comportamento consono ad un credente non avrà parte al Regno di Dio. 



giovedì 19 novembre 2020

Respira! #OraEtLabora

Colui che cede alle cose materiali e se ne lascia sopraffare è come un uomo che annega, trascinato a fondo dall’acqua che gli è entrata nei polmoni e glieli ha riempiti. Quest’uomo non potrà più riprendersi...Ma quando ci arrendiamo a Dio ci ritroviamo non solo liberi, ma nobilitati e arricchiti. Diamo il nostro tempo e riceviamo la Sua Eternità; abbandoniamo i nostri peccati e riceviamo la Sua Grazia; sacrifichiamo i miseri affetti e riceviamo la Fiamma dell’Amore.

(Fulton J. Sheen, da "Il Sacerdote non si appartiene")

L'acqua entra nei polmoni, li riempie, li rende incapaci di respirare. 

L'analogia con il COVID e con l'influenza polmonare è palese. Se lasci entrare nella tua vita, il peccato, se respiri con questo mondo anzichè con Dio, se ogni tuo alveolo è pervaso dalle false sapienze, dalle illusioni, dalle bugie che il Maligno ti spaccia per verità, finisci per rimanerne soffocato. E senza nemmeno accorgertene ti spegni lentamente. "Non riconosci il tempo in cui sei stato visitato..." dice oggi il Vangelo. 

Abbandona il tuo peccato, leggi la Parola di Dio, ascolta la Parola di Dio, obbedisci alla Parola di Dio e solo a quella, e vedrai che i polmoni ti si apriranno di nuovo! Oppure la tua vita si spegnerà lentamente, come probabilmente meriti. Cerca la Grazia di Dio allora, cerca ogni occasione per averla, per godere dei suoi doni. 

#OraEtLabora #Maranathà #NihilChristoanteponatur #MaterMeaFiduciaMea



venerdì 6 novembre 2020

Ora Sesta con Andrea e con nostra Madre Maria #OraEtLabora #Maranathà

 



Maria Donna di Gerusalemme

Dove ti offristi con Gesù ai piedi della croce,

Maria Donna del Cenacolo

Dove raccogliesti il soffio dello Spirito Santo,

Maria Donna di Efeso,

Dove giungesti con Giovanni “tuo figlio”

Inviato in missione dallo Spirito: prega per noi.

Maria madre delle pecore fuori dall’ovile,

Madre di chi non conosce tuo figlio,

Madre di coloro che “non sanno quello che fanno:

Prega per noi.

Maria madre delle anime senza vita,

Madre delle menti senza luce,

Madre di cuori senza speranza,

Madre dei figli che uccisero tuo Figlio,

Madre dei peccatori, madre del ladrone non pentito,

Madre del figlio non ritornato: prega per noi.

Maria madre di chi non lo ha seguito,

Madre di chi lo ha rinnegato,

Madre di chi è tornato indietro,

Madre di chi non è stato chiamato: prega per noi.

Maria madre di coloro che vanno come Giovanni

A cercare I figli di Dio dispersi,

Madre di quelli che scendono agli inferi

Per annunciare ai morti la Vita: prega per noi.

Maria madre vieni a vivere con me:

Vieni nella casa dove mi chiede di abitare,

Vieni nella terra dove mi chiede di andare,

Vieni tra gli uomini che mi chiede di amare,

Vieni nelle divisioni che mi chiede di sanare,

Vieni nei cuori che mi chiede di visitare.

Vieni a casa mia a farmi da madre,

Vieni Maria a darmi il tuo cuore di madre.

“Meryem anà” “Maria Madre” di tutti I popoli

Prega per noi.


Don Andrea Santoro

lunedì 2 novembre 2020

E poi? #OraEtLabora #Maranathà


Quando muore una persona a cui abbiamo voluto bene, che pensiamo ci abbia lasciato, insegnato qualcosa, la domanda giusta da farsi è questa... "E poi?". Ora cosa ne faccio del suo insegnamento? Cosa ho imparato da lui? Cosa mi piaceva di lui che trovo, o non trovo, in me? Che me ne faccio delle glorie di questo mondo, se, comunque nudo qui sono venuto, e nudo me ne rivado, come ci ricorda il giusto Giobbe? 

E poi? 

Gigi Proietti di personaggi ne ha interpretati tanti, ne abbiamo di domande a cui rispondere! Intanto lui riposa in pace. 


Il taccuino luminoso del pellegrino. Riflessione sui diari di viaggio #OraEtLabora #Maranathà

 [Articolo pubblicato il 2 novembre 2020 sul blog di Bags Free]



Cristificazione

 Occorre "cristificarsi", diceva Giacomo Alberione. Cosa significa "cristificarsi"?  Non certo, io credo, semplicemente ...