giovedì 27 agosto 2020

Come si ripulisce un piatto, che una volta lavato si capovolge #OraEtLabora #Maranathà

Il Signore parlò per mezzo dei suoi servi, i profeti, in questi termini: «Poiché Manasse, re di Giuda, ha commesso queste azioni abominevoli e ha fatto peggio di quanto fecero mai gli Amorei, prima di lui, e mediante i suoi idoli ha fatto peccare anche Giuda, così dice il Signore , Dio d’Israele: “Io faccio venire su Gerusalemme e su Giuda tali sciagure, che chiunque ne udrà parlare rimarrà stordito. Stenderò su Gerusalemme la stessa cordicella usata per Samaria e la livella usata per la casa di Acab; e ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che una volta lavato si capovolge". 

Secondo libro dei Re 21:10-13

Mia figlia Sara, che certe volte mi dà l'impressione di essermi stata costituita da Dio, come il grillo parlante lo fu come coscienza per Pinocchio, ogni tanto, quando mi vede che prendo la Bibbia per studiarla o per pregarla (ma alla fine è la stessa cosa, lo studium latino è amore per la materia che non ci si stanca mai di approfondire, e la preghiera o è fatta con studium, con amore, o non è tale), mia figlia Sara dicevo mi richiama e mi dice frasi del tipo: "Papà, ma ormai dovresti conoscerla a memoria", oppure "Papà, ma non basta il Padre nostro? Dici sempre che è la preghiera che le contiene tutte!".

Io le rispondo parlandole del mio amore per Dio, di Dio fatto uomo, fatto Verbo. Di come da questo e per questo discende il mio amore per lei, o per chiunque altro il Signore mi abbia posto a fianco, per sempre o "a tempo". Ma anche di come la Bibbia sia per me la Persona del Cristo, e le persone non finisci mai di conoscerle, non le puoi "esaurire", non le puoi dare per scontate (e che guai combini quando lo fai!).

Così per quanto io possa leggere, studiare, pregare la Bibbia essa ogni volta mi dice qualcosa di nuovo, fa risuonare la mia anima in un modo nuovo. E spesso la mia attenzione si concentra su una frase, un detto, un versetto, che tante volte magari ho letto, ma cui non ho mai prestato troppa attenzione. 

Oggi, per lo studio biblico quotidiano (fatelo, anche un capitolo solo al giorno, non ve ne pentirete!) ho riletto questo capitolo 21 del secondo libro dei Re, lo sfogo del Signore contro l'idolatria del suo popolo, che nonostante la salvezza da Lui ricevuta, si ostina nel peccato.  

Parla con estrema chiarezza il Signore e dice:

“Io faccio venire su Gerusalemme e su Giuda tali sciagure, che chiunque ne udrà parlare rimarrà stordito. Stenderò su Gerusalemme la stessa cordicella usata per Samaria e la livella usata per la casa di Acab; e ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che una volta lavato si capovolge".

Mi ha colpito oggi in modo particolare l'ultima parte; ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che una volta lavato si capovolge. Ed ho pensato alla cura con cui mia zia o mia madre lavavano i piatti, ed hanno insegnato a me a lavarli, quando ero bambino. Prima si gettavano via i resti alimentari, poi si ripuliva con un tovagliolo di carta, poi si sciacquava sotto l'acqua una prima volta, poi il sapone, un altro risciacquo ed infine si faceva come dice qui Dio! Una volta lavato, andava capovolto, per evitare che ci ristagnasse l'acqua, che ci rimanessero aloni, che il piatto non terminasse completamente pulito e pronto per essere riutilizzato.

Oggi è venerdì, che la tradizione delle chiese cristiane considera un giorno penitenziale, un giorno in cui si chiede in modo particolare perdono al Signore per i propri peccati. Il venerdì la preghiera delle chiese propone in modo particolare la preghiera con il salmo 51 (50), con quello che la tradizione chiama il Miserere perchè inizia, in latino, con questa richiesta: Miserere mei, Domine. Abbi pietà di me, o Dio

E' come se noi chiedessimo a Dio che egli ci lavasse, con attenzione, con cura, e poi ci rovesciasse, affinché poi potessimo essere rialzati, rivoltati dalla sua misericordia, ed essere trovati mondi, puliti, pentiti, rinnovati.

Lo dice anche il salmo 51, al versetto 7:

Purificami con issopo, e sarò puro; lavami, e sarò più bianco della neve.



L'issopo è una pianta officinale, con proprietà antibiotiche, antiasmatiche ed espettoranti. Essere purificato con issopo significa essere completamente depurato dalle tossine che infestano il nostro corpo e la nostra anima, dentro e fuori. Respirare a pieni polmoni, usando dei polmoni di Dio. Rigettando i demoni che abbiamo dentro di noi. Non riusciamo a farlo completamente da soli, da noi stessi, perciò abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio ma non solo, anche di quello dei fratelli, della correzione fraterna, della riconciliazione. 

Purificaci,Signore, e poi lavaci, risciacquaci, facci uomini e donne nuove con la tua amorevole misericordia. Amen. 



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