Domenica di Passione, domenica delle Palme, anche se, in mancanza di palme e di olivi, ho benedetto nel nome del Signore dei profumati rami di alloro. Chiedendo al Signore la grazia di essere nel mio stato sempre in grado di pensare, parlare, agire, operare secondo la Sua volontà.
Ad alcuni sembrerà un parlare assurdo, un po' a volte lo sembra anche a me, ma sono un prete, un padre ed un marito felice. Felice di esserlo e felice delle grazie con cui il Signore, l'Eterno, Benedetto Egli sia!, ha colmato e continua e ricolmare la sua vita.
Che non è una vita "piccola e povera", badate. E' una vita grande, perché ogni vita lo è, perché ognuno di noi è grandemente amato dal Signore, perché ognuno di noi è grandemente colmato dei doni dello Spirito. Se solo fossimo sempre in grado di vederli e di accettarli questi doni. Purtroppo siamo anche dei grandi peccatori, ed il peccato ce lo impedisce.
Perché alla fine il peccato ci risulta essere anche comodo, a volte. Diciamo che siamo peccatori e continuiamo a peccare, ci adagiamo nelle nostre mediocrità, nelle nostre piccolezze, nei piccoli piaceri che nascondono ai più (ma non al Signore) i grandi vizi della nostra anima.
Anche io, io per primo, sono peccatore, ed anche la mia anima nasconde dei vizi, che il Signore conosce, di cui non faccio che chiedere a Lui il perdono. Sapendo che me lo concede. Perché, scrivevo prima, la mia vita non è povera, è ricca di grazia, è ricca di doni, è ricca di Spirito Santo. E mai potrò ricambiare i Suoi doni.
Ma so che il Cristo, che oggi contemplo in Croce, lo ha fatto per me, e per ciascuno di noi.
Amen.
Egli, che era senza peccato, accettò la sua passione per noi peccatori e, consegnandosi ad una ingiusta condanna, portò il peso dei nostri peccati. Con la sua morte lavò le nostre colpe e con la sua risurrezione ci acquistò la salvezza.
E noi, con tutti gli angeli del cielo, innalziamo a te il nostro canto, e proclamiamo insieme la tua lode.
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