sabato 18 aprile 2020

Domenica In Albis o della Misericordia? Di San Tommaso o Quasimodogeniti? #OraEtLabora

Un po' di storia dei nomi diversi assunti da questa che è la Seconda Domenica di Pasqua (la prima ovviamente è la Pasqua di Resurrezione che abbiamo celebrato la scorsa settimana).

La Domenica in albis è oggi più comunemente conosciuta come festa della misericordia, e cade nella seconda domenica di Pasqua, ovvero la domenica seguente a quella in cui si celebra tale festività. 

Nell’anno liturgico della Chiesa cattolica si tratta di un giorno dedicato alla devozione della divina Misericordia. È convinzione dei credenti cattolici che ricevere la Comunione durante questa giornata serva a liberarsi di tutte le pene. 

Nel messale del 1962, la giornata dedicata alla festa della misericordia viene appunto chiamata Domenica in albis, mentre in seguito al Concilio Vaticano II e la conseguente riforma liturgica tale giorno viene chiamato “seconda domenica di Pasqua” oppure “domenica dell’ottava di Pasqua”.

Tradotta letteralmente, la locuzione latina in albis (vestibus) sta a significare bianche (vesti). Agli albori della Chiesa, il battesimo era infatti impartito durante la Pasqua, di notte, e per l’occasione i battezzandi vestivano con una tunica bianca, che indossavano anche peri l resto della successiva settimana, fino (appunto) alla domenica dopo Pasqua. Da cui il modo di dire latino “in albis depositis o deponendis” ovvero “domenica in cui si ripongono le vesti bianche”, che ha portato tale giorno ad essere definito Domenica in albis. 

La Chiesa ortodossa a preferito a questo il nome di “domenica di San Tommaso”, dalla lettura del brano evangelico (Gv 20,26-29) che riporta l’incredulità di San Tommaso, mentre per il calendario luterano, è la “domenica Quasimodogeniti l’equivalente della nostra domenica in albis.

Giovanni Paolo II stabilì (nel 2000) che tale domenica venisse denominata “della divina Misericordia”, un titolo derivante dal suo legame con la figura di Faustina Kowalska, santa e mistica polacca. La preparazione a questa festa è la novena la Coroncina alla Divina Misericordia iniziando dal Venerdì Santo. La stessa santa Faustina riportò nel suo diario il desiderio di Cristo, apparso alla donna: “Desidero che la Festa della misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della mia misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della mia misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. […] Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto.”



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