mercoledì 2 settembre 2020

Il rosario eucaristico quotidiano #OraEtLabora #Maranathà

Un appuntamento quotidiano di preghiera, un impegno preso con me stesso e con il Signore a marzo, quando è iniziato il lockdown forzato, per sentirmi più vicino prima di tutto a Lui, anche attraverso la sua madre, poi a mia figlia ed alle sue compagne e compagni di scuola, che sapevo avrebbero faticato più di noi adulti in questo frangente.

L'idea me l'ha data il Papa, con il momento di adorazione eucaristica con il quale terminava la messa a Santa Marta, ed iniziava la giornata di lavoro. Così, prima ho pensato di prolungarlo, il tempo di adorazione, parificandolo a quello della recita di un rosario, poi di pregare in modo specifico per una intenzione particolare, oltre che per mia figlia ed i compagni di scuola, per i figli e le figlie di altri amici, per i malati, per il mio carissimo fratello in Cristo e in Paolo, Angelo, e, di volta in volta,per intenzioni particolari che aggiungo o si aggiungono, magari non scritte, nella mia mente. 

Oggi è un tempo di preghiera cui, costi quello che costi, non rinuncio più. Se non prego questo particolare rosario eucaristico la mattina presto, come sono solito, lo faccio la sera o nel corso della giornata, davanti al mio personale tabernacolo o a quello delle sorelle del Divin Maestro qui accanto, o a quello della chiesa più vicina a cui mi trovo quando sono in giro per lavoro (magari!) o per altri impegni. 

L'intenzione principale è la richiesta del dono della fede per Sara e per le sue compagne e compagni e per i figli dei miei amici e conoscenti. Perché la fede è prima di tutto un dono. E' anche un esempio, un insegnamento che noi diamo ai nostri figli, con le nostre Bibbie, le nostre preghiere, la nostra partecipazione al culto o alla messa, ma è principalmente un dono di Dio. Solo Dio può trasmetterlo a pieno ed a fondo. Il che non deve togliere nulla alla costanza del nostro impegno, ma, come diceva Paolo in questi giorni, non è chi zappetta o chi innaffia che fa crescere, ma è prima di tutto il Signore che fa crescere. 

Mi sono accorto, pregando, quasi sempre più o meno sulla mia scrivania, con l'icona, la luce, la piccola pisside avanti a me, che gli occhi ormai seguono la preghiera nel ritmo.



Sia lodato e ringraziato ogni momento... e gli occhi si appuntano su Maria, icona della Chiesa in preghiera, prima dei credenti, beata fra le donne, Madre di Dio e del Signore nostro Gesù Cristo...



Gesù... e gli occhi vanno sul Pantocratore, Via, Verità e Vita.


...realmente presente nel Santissimo Sacramento! E gli occhi terminano il giro fermandosi sulla piccola teca in cui conservo l'Ostia magna consacrata. 


Signore, donaci la fede! Accresci la mia fede! Che non venga mai meno! Amen. 

Nessun commento:

Posta un commento

Cristificazione

 Occorre "cristificarsi", diceva Giacomo Alberione. Cosa significa "cristificarsi"?  Non certo, io credo, semplicemente ...