domenica 4 agosto 2019

La Corona

Quando ero bambino, la vedevo in mano a mia mamma Graziella, a mia zia Sara, a tante persone, quasi tutte di sesso femminile, che frequentavano le stesse chiese che frequentavamo noi. E mi univo volentieri a loro, almeno fino ai dieci, undici anni.

Mi ero fatto regalare due corone, una con i grani rossi e che profumano di rosa (ancora la possiedo anche se la uso raramente, perchè ho paura si rompa...) ed una che all'epoca mi sembrava incredibilmente tecnologica!!! Di plastica, bianca, ma con i grani fosforescenti.

L'avevo appesa nella stanza dove dormivo, nel soggiorno. Appesa ad un braccio di un crocifisso di legno opera di un artigiano del paese di mio padre, Raggiolo, in Alto Casentino. Un crocifisso stilizzato, molto particolare.

Il posto giusto direi. Maria rimane ai piedi della Croce, e la mia corona del rosario, che nel mondo cattolico è la preghiera mariana per eccellenza, scivolava lungo il braccio affusolato del crocifisso cosicchè la crociera centrale con l'immagine della Madre, finiva esattamente ai piedi del Figlio.

Riflessioni fatte dopo, queste, perchè a Luca bambino quello sembrava il posto giusto e basta. E perchè, se per caso facevo un brutto sogno o avevo un incubo, mi bastava guardare alla luce della corona, in particolare alla Croce terminale, per tranquillizzarmi.


Quando mia figlia Sara scherza sul mio essere tuttora un prete, allude di solito al numero delle mie Bibbie. Dice che sono un padre con la casa piena di Bibbie. Ed ha ragione. Ne avrò a casa una settantina di copie, cattoliche, riformate, ortodosse, in italiano, latino, greco, ebraico, inglese, spagnolo, ecc...

Ma per numero alle Bibbie seguono le corone di preghiera. Quasi tutti rosari cattolici, completi, in decine, in bracciale, da dito, da scout... ma ho anche un komboskini ortodosso, uno o due mala induisti o buddisti ed un tasbeeh, proprio della religione islamica. Non sono ancora riuscito a procurarmi un rosario anglicano, ma prima o poi...

La preghiera della corona del Rosario l'ho sempre trovata bella a partire dal nome.

Rosario, evoca le rose, il loro profumo, il nostro dovere di essere profumo di Cristo nel mondo.
Rosario evoca le rose, le loro meravigliose infiorescenti ma anche le loro spine pungenti. E questo rimanda alla bellezza infinita del Cristo, del Suo Amore, del Suo sacrificio, ma anche al dolore intenso, profondo, che ti punge il più profondo dell'animo, della Sua Passione.

E come non c'è una rosa senza spine, non c'è modo alcuno di godere della gloria del Signore, senza passare per la Passione. Senza accogliere la Croce, non c'è possibilità alcuna di giungere a Dio.

La vita di Maria, Sua madre, ce lo dice. Una obbedienza piena e completa alla Parola di Dio, un serbare e meditare ogni cosa nel suo cuore, un'accettare tutto dal Figlio, il rimanere fino in fondo sotto la Croce del Figlio di Dio, che pure lei aveva portato nove mesi nel suo grembo.

Un vero mistero quello di Maria, e non mi sono mai meravigliato che questo mistero in parte divida i cristiani. Come accettarlo, in che misura, chi è veramente Maria...

Io sono rimasto con la mia fede di bimbo, quella che mi hanno insegnato mia mamma e mia zia. Maria è la Madre di Dio. Maria è la Beata che ha creduto contro ogni speranza umana, come Abramo, come Mosè, ma anche meglio di loro. Maria è l'addolorata sotto la Croce, ma è anche la presenza a Pentecoste, con i Dodici, nel Cenacolo.

Tutti i misteri a volte ci dividono, anche tra credenti. Ma credo sia normale. Se tutto fosse chiaro e limpido, cosa ci costerebbe il credere, la fede? Invece dobbiamo sforzarci, dobbiamo lottare, dobbiamo combattere ogni giorno contro il maligno, contro gli spiriti del mondo, contro il nostro stesso peccato.

Un peccato che, forse mai come oggi, si nutre delle nostre mille distrazioni (mentre scrivo non so quante volte avrà vibrato il mio smartphone, e a volte ho ceduto e mi sono interrotto dallo scrivere).

Sembra una preghiera semplice il rosario. Una ripetizione sempre delle stesse preghiere. Ma è proprio questo che la rende una preghiera la più attuale possibile. Perchè se non riesci a concentrarti su quella semplice preghiera, se non riesci ad essere fedele in quelle ripetizioni, se ti sfugge persino su quale mistero della vita di Gesù hai iniziato a meditare, come mai potrai affrontare le sfide più grandi della vita cristiana?

Ho conosciuto e conosco tanta gente che dice che pregare la Corona è da vecchiette, da povera gente, da sempliciotti... Ma conosco anche Uno che ha detto che quelle vecchiette, quelle vedove, quei piccoli, quei poveri sempliciotti passeranno avanti a tanti, nel Regno dei Cieli.

Un inciso: conosco anche qualche uomo, non solo preti, che il rosario lo pregano con fedeltà e la massima attenta devozione. Uno per tutti, il mio amico Sandro Barchetta, carabiniere di Montemonaco. Un esempio a riguardo, anche mia mamma Graziella lo ammirava per questo.

Finisco questo breve scritto pensando a lui, che forse a quest'ora sta recitando proprio il rosario, nel ricordo della amata moglie Maria.

Amen.

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