venerdì 13 settembre 2019

Il trittico

Stamani, pregando, mi è tornata in mente una discussione di tanti anni fa. In Seminario, dove ero un giovane prete formatore, discutevo con alcuni seminaristi. Uno di loro mi interrogava su quello che definitiva "un accumulo" di memorie e di feste.

"Ieri", diceva, "abbiamo celebrato la Memoria di Giovanni Crisostomo, oggi la Festa dell'Esaltazione della Croce, domani Maria Addolorata. Non è troppo?".

Ricordo che presi tempo e poi gli risposi. Allo stesso modo in cui risponderei oggi a chi mi ponesse una domanda simile.

Ieri, dissi, abbiamo celebrato Giovanni Crisostomo, Padre della Chiesa indivisa di Oriente e di Occidente, che ci invitava a stringerci intorno alla Scrittura, a fidarci solo di essa, perchè solo in essa è il Cristo, tutto il Cristo. Lo chiamiamo Crisostomo, bocca d'oro, proprio perchè dalla sua bocca usciva solo l'esposizione della bellezza, della ricchezza, della profondità dell'oro della Parola di Dio.

Oggi celebreremo l'Esaltazione della Croce, altra festa, e non è un caso, propria sia dell'Oriente che dell'Occidente, dell'ortodossia come del cattolicesimo, che ci ricorda che però quello che è oro agli occhi di Dio è disprezzato agli occhi del mondo, messo in Croce, perseguitato. Perchè il mondo lo mette in crisi, lo mette in discussione, ne svela la menzogna.
Ci ricorda, questa festa, che la Croce è il destino di chi ha nella sua bocca solo l'oro della Parola di Dio e nient'altro.
Ce lo dice a più riprese Gesù nel Vangelo. Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Prendete la croce ogni giorno e seguitemi. E ce lo rammenta con forza Paolo. Niente altro occorre predicare se non il Cristo Crocifisso e poi Risorto. In nessun altro ci si deve gloriare se non della Croce di Gesù. Nessun altro vanto se non Cristo Crocifisso.

Perciò domani, 15 settembre, si celebra l'Addolorata. Perchè Maria ci insegna a rimanere fermi e stabili nella fede sotto la Croce. A meditare in cuor nostro il mistero della Croce del Signore. A fare solo ciò che Egli ci avrà detto di fare. A lasciare che la spada della fedeltà assoluta alla Parola di Dio ci trafigga l'anima.

Così, dissi alla fine ai seminaristi che mi ascoltavano, dovete guardare alla liturgia di questi tre giorni, con la stessa passione, gratitudine con cui guardereste la bellezza di un trittico di un pittore rinascimentale o medievale. Con la Crocifissione al Centro e ai due lati Giovanni, il discepolo che egli amava, e Maria, la Madre di Dio. E vedere con gli occhi della fede, da una parte il Crisostomo, che ne annunciava la sconvolgente bellezza e grandezza con la predicazione, e dall'altro l'Addolorata, che ci invita a sostare con lei in preghiera sotto la Croce.


Ricordo un "grazie don Luca" e che poi mi avviai alla Cappella della Fiducia, per vestirmi.


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