Se Egli è quello che afferma di essere, cioè un Salvatore, un Redentore, abbiamo allora un Cristo virile, un condottiero degno di esser seguito in questi tempi terribili; Colui che agevolmente farà breccia nella morte, distruggendo il peccato, la tristezza e la disperazione; un Capo cui possiamo far totale sacrificio di noi stessi senza peraltro perdere la libertà, sebbene conquistandola, e che possiamo amare sino al giorno della nostra morte.
Oggi abbiamo bisogno di un Cristo che, composto con funi un flagello, scacci dai nostri nuovi templi coloro che lì attendono a comprare e a vendere; di un Cristo che biasimi gli alberi di fichi sterili; di un Cristo che parli di croci e di sacrifici e la cui voce somigli alla voce del mare in tempesta, e che, tuttavia, non ci permetta di piluccare e scegliere fra le Sue parole, scartandone le difficili e accettando soltanto quelle che compiacciono alla nostra fantasia.
Abbiamo bisogno di un Cristo che ristabilisca lo sdegno morale, che ci induca a odiare ardentemente il male e ad amare il bene al punto da poter bere la morte come l’acqua.
(Beato Fulton J. Sheen, da "La Vita di Cristo")
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