venerdì 25 ottobre 2019

Guai a chi si prostra ad altro od altri che non sia il Signore!

«Io sono il primo», cioè senza principio; «io sono l'ultimo», perché senza fine. «Non ci fu prima il corpo spirituale», dice l'Apostolo, «ma quello animale, e poi lo spirituale» (1 Cor 15, 46).

Certo la terra viene prima del frutto, ma la terra non è tanto preziosa quanto il frutto.

Quella richiede lamenti e fatiche, questo dà alimento e vita. Giustamente il profeta si gloria di tal frutto, dicendo: La nostra terra ha dato il suo frutto (cfr. Sal 84, 13). Quale frutto? Evidentemente quello di cui dice altrove: «Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono» (Sal 131, 11).

«Il primo uomo, tratto dalla terra, dice l'Apostolo, è di terra; il secondo uomo, invece, che viene dal cielo, è celeste». E continua: «Quale è l'uomo fatto di terra così sono quelli di terra, ma quale il celeste, così anche i celesti» (1 Cor 15, 47-48). Come mai coloro che non sono nati tali potranno essere trovati celesti, non rimanendo cioè quello che erano quando nacquero, ma continuando ad essere ciò che diventarono quando sono rinati? È questo, fratelli, il motivo per cui lo Spirito celeste con la sua luce divina rende fecondo il fonte verginale.

Quelli che la sorgente fangosa aveva messo al mondo nella povera condizione di terrestri, il nuovo fonte li partorisce celesti e li conduce alla somiglianza del loro divino autore. Perciò, ormai rigenerati, ormai riformati ad immagine del nostro creatore, compiamo ciò che comanda l'Apostolo: «Come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste» (1 Cor 15, 49).

Rinati ormai a somiglianza di nostro Signore e adottati da Dio come figli, portiamola tutta l'immagine del nostro Autore, portiamola con totale somiglianza, non nella maestà che a lui solo compete, ma in quella innocenza, semplicità, mitezza, pazienza, umiltà, misericordia, pace, con cui si è degnato di diventare come noi ed essere a noi simile.

Dai «Discorsi» di san Pietro Crisòlogo, vescovo

Ufficio delle Letture
#OraEtLabora

Noi non adoriamo la terra, le pachamama o altri idoli. Noi adoriamo Dio e Dio solo. Non portiamo l'immagine della terra e del suo fango, ma di Dio e del Suo Figlio. Non siamo solo nati dalla terra, ma siamo stati rigenerati dallo Spirito.
Noi siamo adoratori di Dio in Spirito e Verità. Dio è Padre e Creatore, il Figlio è Via, Verità e Vita, lo Spirito è il Consolatore e l'Amore che ci spinge.

Guai a chi si prostra ad altro od altri che non sia il Signore!


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