martedì 24 dicembre 2019

La mangiatoia e la croce - Innalziam fratelli il canto #OraEtLabora #Maranathà

"Innalziam fratelli il canto" ("Hark! The herald angels sing"), è una gioiosa aria di Mendelssohn, diffusissima nelle chiese protestanti nel mondo. L'inno ricorda che la festa del Natale celebra la nascita di Colui che offrì la vita sulla croce per la salvezza di tutte le creature.

Precisa l'enciclopedia online Wikipedia che:
Hark! The herald angels sing è un celebre canto natalizio tradizionale, derivato dalla poesia For Christmas Day (che iniziava con le parole Hark! how all the welkin rings), scritta dal pastore metodista e poeta inglese Charles Wesley (fratello del più celebre John; 1707 - 1788) nel 1739 e in seguito più volte rimaneggiata da vari autori.

Il brano è accompagnato dalla melodia del Festgesang an die Künstler di Felix Mendelssohn (1809 - 1847), composto nel 1840 in onore dell'invenzione della stampa da parte di Johannes Gutenberg.

Checchè ne dicano tanti, anche cristiani (per cui a Natale deve essere tutto bello, gioioso, perfetto e se possibile anche politicamente corretto!), il Natale è già segnato dalla Pasqua, la nascita dalla morte, i due momenti fondamentali della vita terrena. Le braccia distese del bambino appena nato che cerca la madre, sono antesignane delle braccia distese, inchiodate sulla Croce del nostro Redentore.

Il Re appena nato, il newborn King di cui si canta in questa notte, è il Re dei Giudei iscritto sulla Croce, è il Cristo Re della festa che chiude l'anno liturgico, è Il Cristo Giusto Giudice (va precisato, perchè raramente i giudici umani lo sono davvero) della fine dei tempi, del Giorno del Signore.

Perciò il lezionario ci presenta le scene, a volte invero truculente, descritte dai profeti degli ultimi tempi, per primo Isaia, nei giorni dell'Avvento, che solo le nostre catechesi, sempre più scadenti, sempre più timide, sempre più paurose di realtà come la morte, la malattia, le catastrofi naturali (che ci sono sempre state e sempre ci saranno finchè l'Eterno vorrà che duri questo tempo) hanno ridotto ad una zuccherosa melassa senza gusto.

Come se la nascita fosse tale. Una melassa zuccherosa... Lo dico da padre che ha assistito alla nascita della propria figlia, e che ricorda le urla delle partorienti e di chi si preparava al parto, che ha visto il sangue, la vernice caseosa, la placenta, le membrane... La nascita è una piccola morte, sia per la madre, che per la creatura che viene al mondo.

Poi, nei casi naturali, più fortunati, tutto sparisce. Ricordo quando mi hanno fatto aiutare a pulire Sara, me l'hanno data in braccio, con quegli occhi enormi spalancati, da posare sul ventre della madre. Tutto viene rapidamente dimenticato dai genitori di un parto dove tutto è andato bene. La gioia, la pace ti avvolgono.

Non so come sia avvenuto il parto di Maria, nessuno lo sa, i teologi fingono di saperlo, ognuno tira l'acqua al suo mulino. Ma certo la gioia di Maria è stata immensa, come quella di Giuseppe, lo immagino finalmente rilassato come me, quando l'ostetrica mi ha detto "tutto perfetto, lei è stato bravo, la mamma e la bimba stanno benissimo, respiri pure..."!

Due anni prima della nascita di Sara (il 30 settembre 2005), nel 2003, avevo iniziato il servizio come predicatore per le chiese valdesi, metodiste e battiste del distretto dell'Italia Centrale, proseguito fino all'inizio del 2015. Mi è capitato ogni anno di presiedere nel tempo di Natale, e questo inno mi era particolarmente caro, chiedevo ogni volta che venisse eseguito quando preparavo l'ordine del culto.

Il testo in italiano lo riporto sotto, ve lo offro in regalo per stanotte e per domani...



Innalziam, fratelli, il canto,
alla gioia apriamo il cuore;
il Natal del Salvatore
celebriamo in questo dì.
Dall'eterne sue dimore
il Figliolo in terra scese;
per lavar le nostre offese
la sua vita in dono offrì.
Per lavar le nostre offese
la sua vita in dono offrì.

Diamo lode, eterna gloria
al divino Redentore,
il suo grande, immenso amore
ci riscatta dall'error.
Come i Magi offriron doni
al Signore delle genti,
a Gesù che ci ha redenti
oggi noi doniamo il cuor!
A Gesù che ci ha redenti
oggi noi doniamo il cuor!


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