giovedì 12 dicembre 2019

Odierai il prossimo tuo, una recensione e una riflessione

Non viviamo in tempi facili. Ma l'umanità ha mai vissuto tempi facili? A ben guardare, l'uomo è sempre stato peccatore, più facile ad odiare che ad amare. Più facile a trasformare l'amore in pretesa di possesso che in gratuità o misericordia, come ci insegna il Figlio di Dio nel Vangelo.

Sono amico, fraterno, non un conoscente, di Matteo dal 1980, da prima che lo ordinassero prete. Sono stato alla sua ordinazione a Palestrina, per un po' di tempo l'ho accompagnato le domeniche a Primavalle a dire messa per gli anziani di quella borgata che facevano riferimento alla Comunità di Sant'Egidio, ho trascorso con lui molto tempo a Trastevere, poi in Vicariato, quando è stato consacrato Vescovo.

Ho letto di questo suo libro, prima di leggerlo, il libro. Un conoscente, non mi ricordo se su WhatsApp o su Facebook, lo chiamava il "Cardinal Sardina". Poi ho letto sul web che Matteo sarebbe l'anti-Salvini o roba simile. 

Conoscendo bene Matteo, so che non è mai stato l'anti-nessuno.E', come il sottoscritto, un innamorato del Vangelo e della sfida costante che il Vangelo fa alla nostra pochezza, al nostro peccato, al nostro tendere a vedere le cose come se fossero tutte o bianco o nero. 

E' vero, il Vangelo dice che il nostro parlare deve essere si, si, no, no. Ed a questo dobbiamo tendere. A capire cosa è secondo la volontà di Dio e cosa no. A desiderare solo il primo, ed a denunciare, sdegnati, il secondo. 
Ho acquistato il libro in formato Kindle e me lo sono letto. Ed ho avuto conferma di quello che pensavo. Che Matteo non odia nessuno, o come tutti si sforza di non farlo, e non è l'antinessuno, nè Salvini. nè Di Maio o Zingaretti. Matteo non è perfetto, come nessuno di noi lo è. Come tutti i credenti, si sforza di combattere giorno per giorno il peccato che è alla nostra porta.

Matteo si sdegna, certo. Come anche io spesso mi sdegno, mi indigno, a volte uso anche toni forti, a volte colpevolmente esagero, sbaglio. 

Stanotte avrei volentieri urlato contro ad un mio congiunto che faceva rumore di notte, senza badarci, mi sono arrabbiato, l'ho anche detto a mia moglie che si era svegliata. Ma poi ho pensato che non sono perfetto, anzi. Ho preso in una mano la mano di mia moglie, nell'altra mano il rosario che ho sempre sul comodino e mi sono messo a pregare. Ed ho ritrovato la pace, prima che il sonno. 

E' giusto sdegnarsi. Ma è sbagliato condannare, giudicare, chiudere e chiudersi. Gesù le braccia le ha aperte. Nella culla di Betlemme come sulla Croce di Gerusalemme. Impariamo ad aprire le nostre braccia, prima che la nostra bocca. Sdegniamoci, perchè il mondo rifuta l'amore di Dio, rifiuta il Vangelo. Ma reagiamo con l'amore, reagiamo con il perdono.

O non ci sarà salvezza. Perchè non ci salva la politica, non ci salvano le antropologie o le sociologie, ci salva solo Cristo. Ci salva solo accettare di amare il prossimo, anche quello molesto che spesso ci ritroviamo accanto. 

Se avessimo coscienza di quanto possiamo noi, essere molesti a chi ci è intorno... 

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