domenica 15 marzo 2020

Lo sdegno e la semplicità #OraEtLabora #MiserereMei

Stamani alle 7 ho partecipato, ascoltandola dal vivo, alla Messa presieduta da Papa Francesco a Santa Marta. Non sempre ne capisco e ne apprezzo i gesti e le dichiarazioni, ma é comunque il Vescovo della mia città ed una voce autorevole e di riferimento. Visto che comunque a quell'ora ho finito di pregare le Lodi e l'Ufficio, e solitamente in questi tempi di coronavirus il resto della casa dorme ho pensato sarebbe stata cosa buona e giusta.

E lo è stata, è stata una occasione per "rappacificarmi" con tante dichiarazioni o affermazioni dello stesso, in nome della semplicità di Dio e del Suo Evangelo. La semplicità di Dio e lo sdegno dell'uomo incapace di accettarla. Su questo si è incentrata la breve ma intensa omelia di Papa Francesco. Lo sdegno di Naaman il Siro, che "sbatte la porta" e se ne va, di fronte alla semplicità della parola profetica come gli viene rivolta. Lo sdegno della gente di Nazareth, che oltre che disprezzo diventa minaccia di violenza fisica (volevano gettare Gesù di sotto), di fronte ad un Dio che non fa gesti "eclatanti" ma predica con estrema e franca semplicità la Sua Parola.

Lo sdegno di cui si rende complice anche gente semplice, che noi magari definiremmo "buona". Pure incapace di cogliere il messaggio spiazzante e semplice della Croce. Ovvero che occorre semplicemente abbandonarsi alla volontà di Dio e compierla. Pregare, affidare, abbandonarsi, lasciare che sia Dio che agisca.

Lasciare che Egli cresca e che io, l'Io, mio personale e della comunità, diminuisca.

Perché senza di Lui non possiamo far nulla.

Amen.


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