domenica 12 aprile 2020

La lettura di Pasqua #OraEtLabora #SurrexitDominusVere #Alleluia

Stamani, senza la compagnia ormai quotidiana del Papa, che oggi celebra alle undici anzichè alle sette, come mi è più consono dai tempi del Seminario (ai miei tempi, Messa con omelia alle sei e mezzo del mattino, poi ancora c'è chi mi chiede come mai mi alzo così presto la mattina...), ho celebrato la messa di Pasqua. 

Nel mio vecchio Messale della Marietti (classe 1984!) c'era la possibilità di variare la seconda lettura e l'ho fatto. Ho letto un brano dalla prima lettera ai Corinti, al capitolo 5. 

Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità. (versetti 7 e 8)

Se vi leggete tutto il capitolo, si parla qui non solo della propria santificazione, della propria purificazione personale, del fare le pulizie di Pasqua dentro noi stessi, del gettare vizi e vizietti alle ortiche per essere, noi stessi, creature nuove; ma si fa un chiaro riferimento alla comunità cristiana, di Corinto ovviamente ma vale per ogni comunità cristiana.

Paolo dice chiaramente, lo sottolinea nel capitolo, che qui non si parla degli idolatri e degli impuri che sono fuori, degli "impudichi" che sono fuori, che vanno comunque chiamati ed invitati alla conversione. Ma si fa esplicito riferimento al fatto che la comunità deve guardarsi dentro, come ogni singolo cristiano, e, a costo di rimanere in pochi, deve denunciare chiaramente e gettar fuori gli impudichi che sono dentro.

Vale la pena riportare tutto il brano. 

1 Si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. 2 E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione! 3 Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione: 4 nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, 5 questo individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinchè il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.

Evitare i cattivi cristiani 6 Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un pò di lievito fa fermentare tutta la pasta? 7 Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! 8 Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità. 9 Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. 10 Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 11 Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. 12 Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? 13 Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!

Perchè questa lettura a Pasqua? E quando mai sarebbe più adatta? Perchè possa avvenire la Resurrezione, occorre che la pietra che "tappa" il sepolcro sia spostata, tolta, rimossa.
Così, perchè una comunità possa dirsi pienamente cristiana, non deve tollerare che le pietre del cattivo esempio, della falsa testimonianza, dei comportamenti di peccato vengano anche semplicemente tollerati al suo interno. Nemmeno, dice Paolo, dovete mangiarci insieme! Al resto, a chi è fuori, come al giudizio definitivo su tutti noi, ci penserà Dio, li giudicherà Dio. Ma se volete che la vostra testimonianza splenda, se volete essere luce, come il Signore vi ha chiesto, dovete togliere di mezzo a voi le tenebre e chi con le tenebre sceglie di vivere, in parte o del tutto. 

Grida Paolo! Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! 8 Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità. 

Guardiamoci dentro allora, guardiamo dentro la nostra comunità, dentro le nostre famiglie, dentro le nostre chiese domestiche. E le pulizie di Pasqua che i nostri fratelli ebrei fanno in particolare prima di celebrare Pesach, che noi dovremmo aver fatto durante il tempo di Quaresima, facciamole ora, in questi giorni di Pasqua, fino alla Pentecoste. Che lo Spirito ci trovi davvero nuovi, rinnovati, azzimi, sinceri e veri nei nostri propositi. 

Amen.






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