Così, come scriveva ieri su La Verità Marcello Veneziani, preferisco festeggiare il 3 giugno, perché almeno ho l'illusione di potermi muovere più liberamente. Perché sia chiaro, con questa politica e questi governanti (buona parte della cosiddetta opposizione compresa), solo di illusione si tratta, di specchietto per le allodole. Non vedono l'ora di poter chiudere tutto di nuovo. E sarebbero felici di una "seconda ondata". Vuoi mettere? Così nemmeno a settembre si vota!
E non parliamo delle chiese per favore... Ho scritto come segue ad un mio amico prete: "Sai che c'è? Sono contento di esser prete, non ho mai avuto tanta coscienza di esserlo, non ho mai pregato tanto, mai celebrato con tanta coscienza, partecipazione e "vissuto" i sacramenti, ma allo stesso tempo non sono mai stato così contento di aver lasciato l'esercizio del ministero, prima tra quei pavidi attaccati al potere della chiesa cattolica ufficiale, poi tra quegli ipocriti di valdesi che si dicono riformati e lo sono, ma secondo il mondo e non secondo Dio".
E aggiungo che sono contento di avere una figlia come Sara, ed una moglie come Antonella. Loro mi amano così come sono, come mi ama Dio. Il mio vescovo (o meglio il vicario del mio vescovo di allora) ed il mio moderatore mi amavano solo se ero come loro mi dicevano di essere. Ben felici entrambi di essersi "liberati" di un piantagrane come me.
Perché dire che prima che agli uomini occorre obbedire a Dio, è garanzia di essere considerato un piantagrane. Il voto di obbedienza si emette verso Dio, ma gli uomini del Tempio (di qualsiasi fede) lo considerano emesso verso di loro.
Nessun commento:
Posta un commento