lunedì 15 giugno 2020

Sia santificato il Tuo Nome #OraEtLabora

Comportiamoci come tempio di Dio, perché si veda che Dio abita in noi. E il nostro agire non sia in contrasto con lo spirito, perché, dal momento che abbiamo incominciato ad essere creature spirituali e celesti, non abbiamo a pensare e compiere se non cose spirituali e celesti, giacché lo stesso Signore dice: 

«Chi mi onorerà, anch'io lo onorerò; chi mi disprezzerà sarà oggetto di disprezzo» (1 Sam 2, 30).

Anche il beato Apostolo in una sua lettera ha scritto: 

«Non appartenete a voi stessi; infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!» (1 Cor 6, 20).

Dopo questo diciamo: 

«Sia santificato il tuo nome»

non perché auguriamo a Dio che sia santificato dalle nostre preghiere, ma perché chiediamo al Signore che in noi sia santificato il suo nome. D'altronde da chi può essere santificato Dio, quando è lui stesso che santifica? Egli disse: 

«Siate santi, perché anch'io sono santo» (Lv 11, 45). 

Perciò noi chiediamo e imploriamo che, santificati dal battesimo, perseveriamo in ciò che abbiamo incominciato ad essere. E questo lo chiediamo ogni giorno. Infatti abbiamo bisogno di una quotidiana santificazione. 

Siccome pecchiamo ogni giorno, dobbiamo purificarci dai nostri delitti con una ininterrotta santificazione.

Quale sia poi la santificazione che viene operata in noi dalla misericordia di Dio lo annunzia l'Apostolo dicendo: 

«Né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!» (1 Cor 6, 9-11). 

Ci dice santificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio. Noi preghiamo perché rimanga in noi questa santificazione. E poiché il Signore e giudice nostro impone a chi è stato da lui guarito o risuscitato di mai più peccare, perché non abbia ad accadergli qualcosa di peggio, chiediamogli giorno e notte di custodire in noi quella santità e quella vita, che viene dalla sua grazia.

(Dal trattato «Sul Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire)

Mercoledì XI Tempo Ordinario
Ufficio delle Letture
#OraEtLabora #Maranathà


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