giovedì 25 giugno 2020

Venite saliamo al monte del Signore, perchè ci mostri le sue vie #OraEtLabora #Maranathà


IL SIGNORE MI CHIAMA A SALIRE SUL MONTE...
IL MONTE COME LUOGO DELLA SALITA ESTERIORE MA ANCHE DELL'ASCESA INTERIORE

Come già nel Discorso della montagna e nelle notti trascorse in preghiera da Gesù, incontriamo di nuovo il monte [della Trasfigurazione] come luogo della particolare vicinanza di Dio; di nuovo dobbiamo pensare ai vari monti della vita di Gesù come a un tutt'uno: il monte della tentazione, il monte della trasfigurazione, il monte dell'angoscia, il monte della croce e infine il monte dell'ascensione; si di esso il Signore - in contrasto con l'offerta del dominio sul mondo in virtù del potere del demonio - dichiara: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (Mt 28,18). 

Sullo sfondo si stagliano però anche il Sinai, l'Oreb, il Moria - i monti della rivelazione dell'Antico Testamento, che sono tutti al tempo stesso monti della passione e della rivelazione e, dal canto loro, rimandano anche al monte del tempio su cui la rivelazione diventa liturgia.

Nella ricerca di una interpretazione, senza dubbio si profila dapprima sullo sfondo il simbolismo generale del monte: il monte come luogo della salita - non solo della salita esteriore, ma anche dell'ascesa interiore; il monte come un liberarsi dal peso della vita quotidiana, come un respirare nell'aria pura della creazione; il monte che offre il panorama dell'ampiezza della creazione e della sua bellezza; il monte che mi dà elevatezza interiore e mi permette di intuire il Creatore...

La trasfigurazione è un avvenimento di preghiera; diventa visibile ciò che accade nel dialogo di Gesù con il Padre: l'intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce. Nel suo essere uno con il Padre, Gesù stesso è Luce da Luce. Ciò che Egli è nel suo intimo e ciò che Pietro aveva cercato di dire nella sua confessione - si rende percepibile in questo momento anche ai sensi: l'essere di Gesù nella luce di Dio, il suo proprio essere luce come Figlio...

JOSEPH RATZINGER/BENEDETTO XVI
da "Gesù di Nazaret"



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