mercoledì 24 giugno 2020

Se Dio è vita, chi non vede Dio non vede la vita #OraEtLabora #Maranathà

«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5, 8).

Dio qui è proposto alla contemplazione di coloro che hanno purificato il loro cuore. Ma «Dio nessuno l'ha mai visto» (Gv 1, 18), come afferma il grande Giovanni. Paolo con la sua sublime intelligenza conferma e aggiunge: «Nessuno fra gli uomini lo ha mai visto, né lo può vedere» (1 Tm 6, 16). 

Questa è quella roccia liscia, sdrucciolevole e ripida, che non offre in se stessa alcun appoggio o sostegno per i concetti della nostra intelligenza. Anche Mosè nelle sue affermazioni l'ha detta impraticabile in modo che la nostra mente non vi può mai accedere per quanto si sforzi di aggrapparsi a qualcosa e guadagnare la cima. C'è un detto che taglia a picco la nostra roccia: Non vi è nessuno che possa vedere Dio e vivere (cfr. Es 33, 20).

Comprendi ora la vertigine della nostra intelligenza incombente sulla profondità degli argomenti trattati in questo discorso?

Ma vedere Dio costituisce la vita eterna. Se Dio è vita, chi non vede Dio non vede la vita.

 A quali strettezze è mai ridotta la speranza degli uomini!

Il Signore però solleva e sostiene i cuori che vacillano, come ha agito con Pietro, che stava per annegare. Egli lo rimise nuovamente in piedi sull'acqua come su un pavimento solido e resistente.

Se trovandoci pencolanti sull'abisso di queste speculazioni si accosterà anche a noi la mano del Verbo, si poserà sull'intelligenza e ci farà vedere il vero significato delle cose, saremo allora liberi dal timore e seguiremo la sua via. Ma purché il nostro cuore sia puro. Dice, infatti: «Beati coloro che hanno un cuore puro, perché essi vedranno Dio».

Gregorio di Nissa, Omelia sulle Beatitudini



Giovedì XII Tempo Ordinario
Ufficio delle Letture
#OraEtLabora #Maranathà

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