Prima di riportare qui qualche cenno storico sulla festa, ripreso dalla rete, un ricordo personale.
Una festa cui sono legato perchè era un giorno solenne, una sorta di festa patronale, nel piccolo paese di cui era originario mio padre, Raggiolo, nell'Alto Casentino.
La festa paesana era legata anche ad una celebrazione del termine dei raccolti e della fine dell'estate. Il paese è piuttosto alto, in fondo alla valle, di fronte al Monte de La Verna, e spesso era già tempo di maglione in quei giorni.
La bella chiesa del paese, dove ho iniziato a servire come "chierichetto" è dedicata a San Michele, ed i ricordi dell'Arcangelo e della Vergine sono disseminati per le strette strade ed i campi. Noi abitavamo al Molino, in basso (650 metri) dove si incontrano i torrenti Teggina e Balbozzaia, che poi confluiscono nell'Archiano, poco dopo Poppi e la piana di Campaldino. La Chiesa era in alto, 200 metri più su. Una fatica arrivarci per la stretta via di pietra, ripida e sdrucciolevole, spesso piena di muschio, ironicamente detta "Via Piana", ma con delle rampe che ti tagliavano il fiato e le gambe.
Ma che gioia quando arrivavi su, e San Michele era la prima cosa che ti si parava davanti! La Via Piana usciva fuori da quel muretto che si vede a sinistra guardando la foto.
L'alternativa era passare per il bosco. Ma si poteva fare nei giorni feriali, perchè tra torrente, sorgente "Fonte Fresca", more e quant'altro, finivi inevitabilmente inzaccherato quando arrivavi in cima. E se questo era ammissibile nei giorni feriali, non lo era la domenica, con il vestito della festa!
La festa della Natività di Maria è stata introdotta da papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore.
L’8 settembre, quindi, le chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano la nascita della Vergine, madre del Signore. La fonte prima che racconta l’evento è il cosiddetto Protovangelo di Giacomo secondo il quale Maria nacque a Gerusalemme nella casa di Gioacchino ed Anna. Qui nel IV secolo venne edificata la basilica di sant’Anna e nel giorno della sua dedicazione veniva celebrata la natività della Madre di Dio. La festa si estese poi a Costantinopoli e fu introdotta in occidente da Sergio I, un papa di origine siriana. «Quelli che Dio da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati»: Dante sembra quasi parafrasare il versetto di san Paolo quando definisce Maria «termine fisso d’eterno consiglio».
QUAL È IL SIGNIFICATO TEOLOGICO?
Dall’eternità, Il Padre opera per la preparazione della tutta Santa, di Colei che doveva divenire la madre del Figlio suo, il tempio dello Spirito Santo. La geneaologia di Gesù proposta dal Vangelo di Matteo culmina nell’espressione «Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo». Con Maria, dunque, è venuta l’ora del Davide definitivo, della instaurazione piena del regno di Dio. Con la sua nascita inoltre prende forma il grembo offerto dall’umanità a Dio perché si compia l’incarnazione del Verbo nella storia degli uomini. Maria bambina infine è anche immagine dell’umanità nuova, quella da cui il Figlio suo toglierà il cuore di pietra per donarle un cuore di carne che accolga in docilità i precetti di Dio.
UNA FESTA CHE RICHIAMA IL NATALE DI GESÙ
Onorando la natività della Madre di Dio si va al vero significato e il fine di questo evento che è l'incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio". È questo del resto il motivo per cui di Maria soltanto (oltre che di S. Giovanni Battista e naturalmente di Cristo) non si festeggia unicamente la "nascita al cielo", come avviene per gli altri santi, ma anche la venuta in questo mondo. In realtà, il meraviglioso di questa nascita non è in ciò che narrano con dovizia di particolari e con ingenuità gli apocrifi, ma piuttosto nel significativo passo innanzi che Dio fa nell'attuazione del suo eterno disegno d'amore.
«MARIA, TEMPIO DEL VERBO INCARNATO»
Per questo la festa odierna è stata celebrata con lodi magnifiche da molti Padri della Chiesa, che hanno attinto alla loro conoscenza della Bibbia e alla loro sensibilità e ardore poetico. Leggiamo qualche espressione del secondo Sermone sulla Natività di Maria di S. Pier Damiani: “Dio onnipotente, prima che l'uomo cadesse, previde la sua caduta e decise, prima dei secoli, l'umana redenzione. Decise dunque di incarnarsi in Maria”. "Oggi è il giorno in cui Dio comincia a mettere in pratica il suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla. Casa bella, poiché, se la Sapienza si costruì una casa con sette colonne lavorate, questo palazzo di Maria poggia sui sette doni dello Spirito Santo. Salomone celebrò in modo solennissimo l'inaugurazione di un tempio di pietra. Come celebreremo la nascita di Maria, tempio del Verbo incarnato? In quel giorno la gloria di Dio scese sul tempio di Gerusalemme sotto forma di nube, che lo oscurò. Il Signore che fa brillare il sole nei cieli, per la sua dimora tra noi ha scelto l'oscurità (1 Re 8,10-12), disse Salomone nella sua orazione a Dio. Questo nuovo tempio si vedrà riempito dallo stesso Dio, che viene per essere la luce delle genti. "Alle tenebre del gentilesimo e alla mancanza di fede dei Giudei, rappresentate dal tempio di Salomone, succede il giorno luminoso nel tempio di Maria. È giusto, dunque, cantare questo giorno e Colei che nasce in esso".
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