sabato 21 dicembre 2019

Il Tempo di Avvento giunge al termine. Non illudetevi... #OraEtLabora #Maranathà

Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adúlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesú Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio. 

Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla. Le vivande sono per il ventre, e il ventre è per le vivande; ma Dio distruggerà queste e quello. 

Il corpo però non è per la fornicazione, ma è per il Signore, e il Signore è per il corpo; Dio, come ha risuscitato il Signore, cosí risusciterà anche noi mediante la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo per farne membra di una prostituta? No di certo! Non sapete che chi si unisce alla prostituta è un corpo solo con lei? «Poiché», Dio dice, «i due diventeranno una sola carne » . Ma chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui. Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l'uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo. 

Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.

Prima lettera ai Corinzi 6:9-20


Primi Vespri della IV Domenica di Avvento appena celebrati. Il Tempo di Avvento inizia la sua ultima settimana, tra poco buona parte della comunità cristiana celebrerà la solennità dell'Incarnazione, della venuta nella carne del Figlio dell'Uomo, del Figlio di Dio, di Gesù Cristo. 

E' accesa la quarta candela della "Corona di Avvento". Si chiama "Candela degli Angeli" per ricordare gli angeli che richiamarono i pastori alla grotta di Betlemme annunciando la nascita del Bambino Gesù.



Gli angeli, grandi protagonisti dell'Avvento. Prima Gabriele, inviato da Zaccaria per annunciare la gravidanza di Elisabetta e poi da Maria, per annunciarle che era stata coperta dalla grazia e che avrebbe concepito e poi partorito Gesù. All'angelo Maria promette la sua piena e completa obbedienza alla parola di Dio.

Poi l'angelo di cui si legge questa domenica, che viene inviato allo sposo di Maria, Giuseppe. Dice a Giuseppe, l'angelo, di non temere, di prendere con sè Maria, di sposarla, e gli rivela cosa sta accadendo, gli rivela il piano di Dio per la salvezza del mondo. 
Si conclude così il racconto di Matteo:

Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.

Sono i versetti 24 e 25 del primo capitolo di Matteo. Il Lezionario Comune Riveduto, protestante, propone la lettura di Matteo 1:18-25. Il Lezionario cattolico omette l'ultimo versetto (per i probabili motivi di cui parlavo in un post precedente).

Poi ci sono altri angeli, quello che porta l'annuncio della grande gioia ai pastori (Luca 1:9-10) e la moltitudine dell'esercito celeste che si unisce a questo per il canto del Gloria (Luca 1:13-14). 

Perchè questa importanza degli angeli? Secondo i Padri della Chiesa, che basano sulla Scrittura l'intero loro insegnamento, gli angeli sono creature spirituali. Agostino di Ippona scrive che essi hanno un'unica scelta, tra il bene ed il male. Gli angeli di cui parliamo oggi quindi sono perfetti esecutori della volontà di Dio. 

Così, similmente a loro, si comportano Giuseppe e Maria. Obbediscono perfettamente e compiutamente alla volontà di Dio espressa nei loro riguardi.

E noi? Il messaggio della IV Domenica di Avvento che ci portano gli angeli è chiaro. Anche voi dovete obbedire perfettamente e compiutamente alla volontà di Dio, così come è espressa dalla Sua Parola. Maria e Giuseppe mettono al servizio di Dio ogni loro atto, mettono al servizio di Dio la loro identità più profonda, la loro identità sessuale, il loro essere maschio o femmina, uomo o donna, la loro capacità di generare la vita. 

Maria dona il suo grembo al Figlio di Dio e Giuseppe rinuncia a generare con la sua sposa al servizio dello stesso progetto divino. 

E noi?, dicevo. Noi non siamo angeli, abbiamo il libero arbitrio, siamo peccatori, siamo incapaci di una piena e completa obbedienza. Tra noi ci sono fornicatori, idolatri, adúlteri, effeminati, sodomiti, ladri, avari, ubriachi, oltraggiatori, rapinatori per rimanere all'elenco di Paolo in 1Corinti 6.

Perchè, si chiedono in tanti, spesso, Paolo insiste così sulla dimensione della sessualità umana (fornicatori, adulteri, effeminati, sodomiti...). Perchè come dicevo prima è la più profonda, la più intima, la più vera delle dimensioni della nostra vita. Quella in cui è più difficile mentire a se stessi ma soprattutto agli altri, all'altro, in particolare al proprio compagno o alla propria compagna. 

Ci si può riuscire, certo, si può essere adulteri, si può fornicare con questo o quello, ci si può abbandonare alle proprie pulsioni verso persone dello stesso sesso, e tutto questo, ognuno di questi comportamenti è un peccato, un venir meno al progetto della Creazione come Dio lo ha stabilito, una volta per sempre, creando l'umanità come maschio e femmina, salvandola dal diluvio secondo la propria specie, maschio e femmina. Ed anche mostrando la sua grandezza verso la famiglia umana composta da maschio e femmina, proprio nella dimensione sessuale e riproduttiva. Abramo vecchio e la sterile ed avvizzita Sara, che partorisce, Zaccaria ed Elisabetta, Maria, Vergine e Giuseppe...

Si può essere adulteri, si può fornicare con questo o quello, ci si può abbandonare alle proprie pulsioni verso persone dello stesso sesso, si può mentire a riguardo ai propri coniugi, ai propri vicini, ai propri parenti. Ma non si può ingannare Dio a riguardo. Perchè egli ci conosce dall'eternità. Perchè egli è più intimo a noi del nostro stesso intimo. Perchè Egli è il nostro Unico e solo Signore. 

Il corpo non è per la fornicazione, ma è per il Signore, e il Signore è per il corpo; Dio, come ha risuscitato il Signore, cosí risusciterà anche noi mediante la sua potenza. ... Non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.

Quel bimbo di cui ricordiamo la nascita il 25 dicembre è lo stesso uomo che morì per noi sulla Croce. Non la disprezziamo con il nostro peccato. Obbediamole con tutti noi stessi, amiamo la nostra Croce, se ci è richiesto.

Amen, Maranathà, vieni Signore Gesù. 

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