giovedì 26 marzo 2020

Un digiuno provvidenziale #OraEtLabora #Maranathà

Riflettevo... il sinodo sull'Amazzonia, quello della chiesa tedesca, lo sminuire dell'Eucaristia considerata da tanti come se fosse un nostro "diritto", che quindi si può affidare alle mani di chiunque, l'opposizione di pochi, troppo pochi a mio modo di pensare, a questo modo di ragionare.

E poi il cosiddetto "passo indietro" o meglio, "non passo avanti" del Papa, da tanti auspicato, circa i viri probati e soluzioni simili.

Quindi, cosa ti fa la Provvidenza? Ti "rifila" il coronavirus, il digiuno forzato dall'Eucaristia, e non in un tempo qualsiasi, ma nel tempo di Quaresima ed in quello di Pasqua, nel tempo in cui si ricordano il 25 marzo l'Incarnazione, il Giovedì Santo l'Istituzione dell'Eucaristia (ed in cui i presbiteri rinnovano le loro promesse), la Domenica di Pasqua la Resurrezione. Nel tempo in cui i fanciulli tradizionalmente ricevono per la prima volta l'Eucaristia.

Credo ci sia parecchio su cui meditare. Un digiuno eucaristico globale per riscoprire appieno la ricchezza e la preziosità del Sacramento dell'Altare. E per pregare e meditare di più quella Parola di Dio, quella Bibbia, spesso lasciata ad impolverarsi sullo scaffale della libreria di casa.

La duplice mensa della Chiesa indivisa, la Parola e l'Eucaristia. La Parola rivelata ed il Pane spezzato per noi.

Pensiamoci, anzi, preghiamoci su.







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